Capolinea a Cadorna, Colombo e Cucchi: “Il centrosinistra volta le spalle ai pendolari. Bocciata la nostra mozione”
I due consiglieri affermano: "Non c’è stata nemmeno disponibilità a richiedere all’Agenzia di Bacino un impegno per predisporre un piano in grado di gestire la fase critica legata alla carenza di personale disponibile alla guida dei bus"

Bocciata la proposta presentata in Consiglio di Città Metropolitana dai consiglieri Colombo e Cucchi per cercare di rivedere la decisione riguardante l’arretramento del Capolinea Milano Cadorna. «Oggi in Consiglio della Città Metropolitana – dichiarano i consiglieri Colombo e Cucchi – abbiamo finalmente portato in discussione la nostra mozione per chiedere al sindaco Sala e a tutta l’aula un impegno formale nei confronti dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale per rivedere la decisione, prevista già nel piano di bacino del 2019, di arretrare da Milano Cadorna a Molino Dorino il capolinea delle linee Z602, Z603 e Z6C3. La nostra proposta, sostenuta anche da tutto il centrodestra metropolitano, è stata bocciata dal centrosinistra, smentendo nei fatti la mobilitazione di queste settimane da parte dei comitati dei pendolari, dei cittadini, delle amministrazioni locali e persino di alcuni sindaci e assessori del Partito Democratico. Un voto che tradisce il territorio, il quale dimenticherà presto annunci, promesse e comparsate, quando i nostri cittadini, che oggi usufruiscono di queste linee, saranno costretti ad allungare il loro viaggio per raggiungere i luoghi di studio e lavoro, giungendo in stazioni meno centrali e sicure rispetto a Milano Cadorna».
«Ci aspettavamo – proseguono Colombo e Cucchi – maggiore disponibilità da parte del Consiglio Metropolitano ad accogliere una battaglia condivisa, sovracomunale, portata avanti a tutela del diritto a una mobilità pubblica più efficiente, sicura e puntuale, che avremmo potuto garantire con un potenziamento delle linee Z602, Z603 e Z6C3, oppure reinvestendo i risparmi generati (circa 800.000 euro l’anno) a beneficio delle tratte che servono Legnano e tutto l’Altomilanese. Non c’è stata nemmeno disponibilità a richiedere all’Agenzia di Bacino un impegno per predisporre un piano in grado di gestire la fase critica legata alla carenza di personale disponibile alla guida dei bus, come invece è stato fatto coinvolgendo AFOL – l’azienda per la formazione e l’offerta lavorativa della Città Metropolitana – che in altri territori ha supportato il reclutamento di nuovi autisti».
«Continueremo a vigilare – concludono i consiglieri leghisti – e a farci portavoce delle istanze dei pendolari, coinvolgendo i nostri rappresentanti sul territorio e tutte le realtà che hanno a cuore il futuro della mobilità nella nostra provincia. Le promesse di reversibilità delle decisioni e di un sostanziale miglioramento del servizio, legate alle nuove gare, con un voto favorevole del centrosinistra alla nostra mozione si sarebbero potute tradurre in un impegno politico condiviso e concreto. Purtroppo, però, oggi ci ritroviamo – come tanti pendolari – con tante parole, molti incontri, ma zero fatti».
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