L’Istituto Bernocchi di Legnano si allea a Rho per contrastare il gioco d’azzardo tra i giovanissimi
L'assessore alla Legalità di Rho è intervenuto all'Istituto Bernocchi per parlare della lotta contro la ludopatia, con lui la testimonianza di un ex giocatore e la psicologa Tenconi che, con De Giuseppe, ha spiegato le insiedie nei videogiochi ed ha posto l'attenzione sulle scommesse

Una sessantina di studenti dell‘Istituto Bernocchi di Legnano oggi, mercoledì 9 aprile, hanno assistito a una speciale lezione contro il gioco d’azzardo. Un’iniziativa di prevenzione del Comune di Rho invitata ad esportare a Legnano il suo progetto di contrasto alla ludopatia. Nel 2024 Rho, vedendo il diffondersi di questa piaga, ha realizzato il Patto di comunità “Non giochiamoci il futuro” sottoscritto da numerose associazioni. Un impegno nel realizzare iniziative utili nella lotta contro la ludopatia. In questo contesto l’assessore alla Legalità Nicola Violante ha raccolto l’invito dell’Istituto legnanese ed ha parlato ai ragazzi ricordando: «Il Patto di comunità è stato solo l’inizio di un percorso nato per diffondere la consapevolezza che occorre porre un argine alla diffusione dell’azzardo, in ogni sua forma, perché non si creino dipendenze e non ci si trovi davanti ad altri casi di gioco patologico». La dirigente Elena Maria D’Ambrosio dal canto suo ha commentato: «La dipendenza dal gioco d’azzardo è un problema che ci preoccupa molto, come istituzione che lavora nel campo dell’educazione dei giovani. Attraverso la connessione internet i ragazzi hanno facile accesso ai giochi online, che catturano il loro interesse e la loro attenzione. I rischi oggi sono elevati. È nostro dovere e siamo felici di promuovere iniziative come questa, che aiutano a creare consapevolezza rispetto al problema e a fare prevenzione».
In questo contesto Ilaria Maffei, assessore all’Istruzione di Legnano, ha invitato i giovanissimi spettatori a «Fermarsi un secondo prima di compiere azioni che apparentemente non ledono nessuno, ma che in realtà sono un vero e proprio pericolo. Fermarsi non vuol dire essere deboli ma crescere e prendere consapevolezza delle responsabilità». Ad intervenire alla presenza di docenti e studenti anche la psicologa Chiara Tenconi, che con Lorenzo De Giuseppe ha illustrato i problemi legati al gioco d’azzardo patologico, che coinvolge anche i ragazzini in particolare per i videogiochi che richiedono pagamenti online per raggiungere livelli di gioco superiori. Sistemi cui i giovanissimi possono facilmente accedere attraverso un semplice smartphone. «Imparate a convivere e vivere la noia: in quei momenti date spazio ai processi creativi. Siate più consapevoli del pericolo del gioco d’azzardo». A prendere la parola anche Umberto dell’associazione “Giocatori anonimi”, lui ha portato la sua testimonianza di ex giocatore ed ha spiegato di aver iniziato a 14 anni.

È stato poi ricordato che la spesa per il gioco d’azzardo in Italia supera la spesa per la sanità, quella per l’istruzione e il bilancio dei comuni italiani e dopo una flessione nel 2020 – probabilmente dovuta al lockdown e alla contrazione del gioco fisico – è iniziata una crescita inarrestabile. A rischio ci sono gli studenti tra i 15 e 19 anni, molti entrano nel giro delle scommesse comprese quelle virtuali. Un incontro dunque che ha suscitato l’interesse generale della giovane platea che ha posto diverse domande ed ha attivamente partecipato.
Il gioco d’azzardo una piaga diffusa nel Legnanese e anche tra i giovanissimi
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