“La Storia tra le Righe” chiude il 7 aprile con Beppe Severgnini e “L’arte di invecchiare con filosofia”
Dopo un fine settimane denso di incontri e presentazioni con gli autori, ci si prepara al gran finale del festival letterario "La Storia tra le Righe"

Dopo un fine settimane denso di incontri e presentazioni con gli autori, ci si prepara al gran finale del festival letterario “La Storia tra le Righe”.
Lunedì 7 aprile, alle 21.00 al Teatro Tirinnanzi, piazza IV novembre 4A, sarà protagonista Beppe Severgnini con “L’arte di invecchiare con filosofia”. L’autore dialogherà con Amanda Colombo.
Con l’aiuto di una nipotina che insegna il disordine quotidiano, in questo suo nuovo libro “per giovani critici e anziani autocritici” Beppe Severgnini riflette sul tempo che passa e gli anni complicati che stiamo attraversando, invitandoci a indossare con eleganza la propria età. Perché c’è un tempo per ogni cosa, e la generazione dei figli e dei nipoti ha bisogno di spazio e incoraggiamento. Non di anziani insopportabili.
La vita umana, insegna l’induismo, si divide in quattro periodi: il primo serve per imparare, guidati da un maestro; il secondo per realizzare sé stessi; il terzo per insegnare e trasmettere la conoscenza; l’ultimo, segnato da un progressivo disinteresse verso le cose materiali, per prepararsi al congedo. Molti, oggi, non lo ammettono. Nonostante l’età, continuano a sgomitare, spingere, accumulare. Inseguono cariche, conferme, gratificazioni sociali. Non sanno rallentare, ascoltare, restituire. Con l’aiuto di una nipotina che insegna il disordine quotidiano (e mette i palloncini sul busto di Socrate), Beppe Severgnini riflette sul tempo che passa e gli anni complicati che stiamo attraversando. «Le cose per cui verremo ricordati – scrive – non sono le cariche che abbiamo ricoperto e i successi che abbiamo ottenuto. Sono la generosità, la lealtà, la fantasia, l’ironia. La capacità di farsi le domande giuste.» Don’t become an old bore, non diventare un vecchio barbogio: ecco l’imperativo. L’autore invita a «indossare con eleganza la propria età». Per farlo serve comprendere il potere della gentilezza, imparare dagli insuccessi, allenare la pazienza, frequentare persone intelligenti e luoghi belli, che porteranno idee fresche. Serve accettare che c’è un tempo per ogni cosa, e la generazione dei figli e dei nipoti ha bisogno di spazio e incoraggiamento. Non di anziani insopportabili.
BEPPE SEVERGNINI è editorialista del “Corriere della Sera”, dove ha creato “Italians” e diretto il settimanale “7”. Opinion writer per “The New York Times” dal 2013 al 2021, è stato corrispondente in Italia per “The Economist”. È autore di molti bestseller: il primo è Inglesi (1990), il più recente Neoitaliani (2020), pubblicato negli USA col titolo Italian Lessons (2022). La Bella Figura (2006) – traduzione di La testa degli italiani (2005) – è diventato un New York Times bestseller. Tutti i suoi titoli sono disponibili in BUR. È sposato con Ortensia. Il figlio Antonio e Benedetta gli affidano volentieri Agata, che provvede all’educazione del nonno.
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