Il 28 febbraio hanno chiuso gli hotspot di Legnano e Abbiategrasso dedicati alle malattie respiratorie, attivati a inizio dicembre per far fronte al picco stagionale. In meno di due mesi, sono stati registrati 1.900 accessi, permettendo a molte persone di ottenere un consulto medico o una visita in tempi rapidi, senza andare in Pronto Soccorso.

Il servizio sostenuto dalla Regione ha visto la collaborazione di infermieri, medici di continuità assistenziale e medici di base: mettendo in rete diverse professionalità è stato possibile garantire un servizio efficiente e tempestivo.

«Regione Lombardia ha già annunciato l’intenzione di replicare il modello in futuro – ha annunciato il direttore generale dell’Ospedale di Legnano, Francesco Laurelli -, riconoscendone l’efficacia. Quest’anno il picco influenzale si è protratto per un periodo molto lungo: gli hotspot nel nostro territorio hanno rappresentato uno strumento prezioso nel periodo di massimo afflusso per le malattie respiratorie, contribuendo a gestire la pressione sul sistema sanitario. In questo momento fortunatamente la curva epidemiologica è in fase discendente»

Tra le sedi di riferimento, l’hotspot di Abbiategrasso ha registrato 188 accessi, mentre quello di Legnano attivato nella Casa della Comunità, ne ha contati 1.705. Il servizio potrebbe quindi diventare un modello da adottare anche nei prossimi anni.