Un Fondo dedicato a Giorgio D’Ilario presentato alla società Arte e Storia di Legnano
I documenti consegnati dalle figlie del giornalista-scrittore deceduto otto anni fa per ricordare la sua produzione di libri, testi, opuscoli, ricerche. Il presidente Sergio Breda: "D'Ilario, un legnanese a 360 gradi". Il ricordo del nostro direttore Marco Tajé
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Un Fondo dedicato a Giorgio D’Ilario, giornalista, scrittore, storico legnanese deceduto nel 2017, è stato donato oggi, venerdì 21 febbraio, alla Società Arte e Storia di Legnano. Alla presentazione, con il presidente Sergio Breda, la vicepresidente Gabriella Nebuloni e i consiglieri Eugenia De Giovannini, Anna Maria Volontè, Andrea Zodio e Rita De Sapio, sono intervenute le figlie di D’Ilario, Manuela, Paola e Silvia.
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«Ringraziamo la famiglia D’Ilario per questo prezioso materiale. Giorgio è stato socio benemerito di Arte e Storia, di cui è stato a lungo consigliere. Il suo è sempre stato uno spirito curioso e attento alla storia, alla ricerca e alla cultura locale. Con orgoglio oggi il materiale che c’è stato donato è a disposizione di studiosi e di che vorrà sempre saperne di più su Legnano», ha affermato il presidente Breda, ricordando altresì come D’Ilario sia stato «un legnanese a 360 gradi, con una presenza vivace nella nostra associazione, portando l’esperienza di un bravo giornalista e un attento storico che ha lavorato per la città».
«Sono quasi cinquemila i volumi raccolti complessivamente nella biblioteca della associazione – ha reso noto invece Eugenia De Giovannini – più un numero elevato di faldoni con foto e documenti relativi a Legnano, ma anche all’intero territorio».
Anna Maria Volonté ha poi sottolineato come «con D’Ilario, grazie alla sua predisposizione al confronto, era un piacere discutere con lui di tante cose. In particolare, ricordo il confronto sul dizionario del dialetto scritto da lui, legnanese di origini abruzzesi, ed io, legnanese da più generazioni».
Infine, alcuni aneddoti sono ricordati dal nostro direttore Marco Tajè, i cui inizi della professione sono avvenuti alla redazione locale del quotidiano La Prealpina con D’Ilario caporedattore. Tra questi, il ritrovamento della Martinella, la campana che si trovava sul Carroccio durante la storica battaglia, frutto di una particolare predisposizione allo studio di documenti e a una ricerca costante e continua: «D’Ilario ci ha fatto crescere e imparare il mestiere di giornalisti. Ha avuto il merito di credere fortemente in un gruppo di ragazzi legnanesi e di farli crescere con il lavoro quotidiano nella cronaca cittadina di ogni ambito – ha affermato Tajé -. In tempi in cui non si disponeva di tutte le tecnologie di oggi, D’Ilario è stato davvero un maestro del giornalismo e della comunicazione moderna, sempre attento e curioso di ogni aspetto e attività della nostra città e chissà oggi con le potenzialità messe a disposizione della nostra professione dalla rivoluzione tecnologica con internet e il mondo dei social, come si sarebbe divertito nel dare le notizie, stando sempre sul pezzo e arrivando per primi come ci ha insegnato».
Infine un pensiero alla donazione voluta dalle figlie di D’Ilario, Manuela, Paola e Silvia: «L’opportunità di ricordare Giorgio D’Ilario offre anche l’occasione per ringraziare l’apertura della sua famiglia verso la città. Questo Fondo è la testimonianza concreta di come prima papà Giorgio e adesso le sue figlie sostengano sempre i valori della condivisione e della collaborazione. La memoria del lavoro di D’Ilario continua così grazie naturalmente alla disponibilità di Arte e Storia», la conclusione di Tajé.
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