Chiesetta di Legnarello: il Comune chiede la cessione gratuita per rinnovarla
Per l'assessore Fedeli: «L’ex chiesetta è un luogo che, opportunamente recuperato, potrebbe contribuire, con la sistemazione di Piazza del Redentore a valorizzare la parte storica del quartiere»
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La giunta comunale ha deciso di avviare un’azione legale in cui chiederà la cessione gratuita della chiesetta di Legnarello per l’inadempienza degli obblighi contenuti nella convenzione urbanistica da parte di un operatore privato. Questa convenzione, stipulata nel maggio 2007, riguarda il Piano attuativo che insiste sulle vie Alfieri, Foscolo e Moscova e comprende al suo interno, appunto, l’ex oratorio San Luigi, più comunemente conosciuto come chiesetta di Legnarello. Edificio storico che risale al 1904 riconosciuto come bene culturale.
La convenzione prevede che questo edificio sia il secondo lotto d’intervento del Piano, che deve essere regolato da una specifica convenzione da stipularsi entro cinque anni dalla firma della prima. In caso di mancata stipula della convenzione la chiesetta deve essere ceduta gratuitamente al Comune. Ma a oggi, non essendo stato stipulato alcun accordo, né essendo stato ceduto l’edificio, il Comune, dopo ripetute contestazioni dell’inadempienza all’operatore privato, che non hanno avuto alcun effetto, ha deciso di intraprendere un’azione legale in via giudiziale per ottenere il rispetto della convenzione e, quindi, la cessione gratuita dell’immobile.
«Questa situazione di stallo si protrae da tanti, troppi anni e non possiamo più aspettare -commenta Lorena Fedeli assessore alla Città futura -: da una parte il protrarsi dell’inadempienza può ulteriormente compromettere la conservazione dell’edificio, dall’altra si avvicina la data di scadenza della convenzione. Da tempo l’amministrazione ha contestato ripetutamente all’operatore privato l’inadempimento. Legnarello da troppi anni convive con questa ferita; passare in questo luogo e vedere un simbolo del quartiere nello stato di abbandono in cui si trova stringe il cuore e per questa amministrazione è inammissibile. Da qui la necessità di attivarsi per far rispettare degli obblighi che sono stati fissati poco meno di vent’anni fa e che riguardano la città pubblica, dove possono nascere servizi e funzioni per la nostra comunità. L’ex chiesetta è un luogo che, opportunamente recuperato, potrebbe contribuire, con la sistemazione di Piazza del Redentore a valorizzare la parte storica del quartiere. Ovviamente auspichiamo che l’operatore ottemperi a quanto stabilito nella convenzione per arrivare alla soluzione e non proseguire nell’azione legale».
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