Le chiusure di via Verdi a Legnano per la Lega diventano un motivo per parlare di sicurezza
La Lega non si focalizza sulla concorrenza dei grandi centri commerciali e delle vendite online, ma attribuisce la crisi del commercio di vicinato alla mancanza di sicurezza
![legnano lega](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2021/05/legnano-lega-1223631.610x431.jpg)
La Lega Salvini Legnano torna ad accendere i riflettori sulla questione sicurezza. E lo fa partendo dalle chiusure di alcuni negozi di Via Verdi, attività cessate per fallimento. Prendendola un pò alla larga, il partito non si focalizza sulla concorrenza dei grandi centri commerciali e delle vendite online, ma attribuisce la crisi del commercio di vicinato «al contesto in cui i negozianti sono costretti a lavorare», mettendo in evidenza le spaccate notturne in centro e la mancanza di una programmazione di eventi attrattivi: «Legnano è una città insicura, non esiste tutela per chi gestisce una attività, tantomeno per le persone che si avventurano a passeggio per le nostre vie – dichiara il gruppo locale della Lega – Bande di minorenni arroganti e minacciosi spadroneggiano senza sosta, nella notte è il turno delle spaccate ai negozi indifesi, e via così. Non abbiamo la sensazione che si stia pensando ad una reazione, una contromisura. Semplicemente il problema non esiste».
Secondo la Lega non sono quindi minimamente sufficienti gli interventi messi in campo dall’amministrazione, come il potenziamento dei controlli con Forze dell’Ordine in supporto anche da Milano, o le attività di prevenzione sociale attivate con le Forze dell’Ordine e la Cooperativa Albatros (Legnano SiCura): «I cittadini hanno paura ed evitano di girare per la città, distruggendo la possibilità di sopravvivenza per il commercio di vicinato. Gli unici ambiti sicuri diventano i centri commerciali dove poter fare quattro passi senza dover temere per la propria incolumità – afferma la Lega – . In questo contesto non esiste futuro per i piccoli esercizi. Si va verso una lenta ma inesorabile fine».
La Lega chiede quindi di «intervenire per tutelare la qualità dell’offerta legnanese, l’alto livello della proposta commerciale deve rimanere distintivo, il motore che spinge la gente a venire in città per godere di belle vetrine e qualcosa di diverso dai soliti marchi». I rappresentanti del partito criticano anche quella che giudicano una «programmazione degli eventi poco attrattiva», rimpiangendo quando la piazza si riempiva per il maxi calendario dell’Avvento, e non mancano di citare le piste ciclabili, «per cui ricorderemo il sindaco Radice». Infine ne approfittano per chiedere a che punto siano il progetto della ManiFutura e del mercato coperto: «Presidio del territorio, sicurezza, programmazione, queste devono essere le parole d’ordine – conclude la Lega -. Buonismo, inclusione di chi non vuole assolutamente integrarsi, tolleranza, stanno rendendo la nostra città invivibile».
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