«Ogni vetrina che chiude è un pezzo di città che si spegne». Esprime grande preoccupazione il presidente di Confcommercio, Paolo Ferrè, dopo la chiusura per fallimento di quattro negozi – questa mattina (10 febbraio) già diventati cinque – del noto marchio Via Verdi. «Sono dispiaciuto e il mio primo pensiero va all’imprenditore e ai dipendenti – dichiara il presidente – e poi a tutta la città: Legnano perde negozi di spessore che contribuivano a tenere acceso il centro. Punti di aggregazione e presidi anche per la sicurezza che vengono a mancare. Purtroppo ci si accorge della loro importanza solo quando chiudono».

Il titolare delle attività, Cosimo Tomaselli, a capo di una decina di punti vendita e un bar a Legnano, era stato anche nel direttivo di Confcommercio, poi per altri impegni aveva lasciato l’incarico pur rimanendo nell’associazione. Il presidente Paolo Ferrè attribuisce questa crisi alle oggettive difficoltà che sta attraversando il commercio: «I fattori sono ben noti: l’invasione dei grandi centri commerciali e il boom delle vendite online, accelerate nel periodo della pandemia. Dal punto di vista politico serve una maggiore attenzione nei confronti dei negozi di vicinato. Legnano negli ultimi anni era in controtendenza rispetto al trend nazionale, con un numero maggiore di aperture rispetto alle chiusure. Adesso sembra di essere tornati al passato e, lo ripeto, c’è grande preoccupazione». Alle quattro chiusure registrate sabato, si aggiunge quella del punto vendita Florr bambino in corso Garibaldi.

“Via Verdi”, dichiarato il fallimento, chiudono quattro negozi in centro a Legnano