Le corse del Palio di Legnano: “Manca una progettualità che grava su tutto il movimento”
A due mesi esatti dalla prima data prevista per le riunioni annunciate, nulla si sa della pista su cui effettuare le prove. Le riflessioni e le proposte di Antonio Primerano, capitano non reggente e vincitore il Palio 2021 con La Flora
Non c’è solo la vicenda dell’esclusione di Legnano dal progetto filatelico nazionale a far chiacchierare l’ambiente Palio. Oggi, Antonio Primerano, capitano vittorioso con la contrada La Flora nel 2021, solleva una questione altrettanto attuale: l’organizzazione delle corse di addestramento. A due mesi esatti dalla prima data prevista per le riunioni annunciate, nulla si sa della pista su cui effettuare le prove. Primerano ci invita così a qualche riflessione e a meditare su una eventuale proposta che coinvolge tutti gli enti preposti alla organizzazione del nostro Palio. Di seguito pubblichiamo la sua riflessione
LA MANCANZA DI PROGETTUALITA’
L’attuale situazione legata alle corse d’addestramento evidenzia una mancanza di progettualità che, a conti fatti, pesa sull’intero movimento. La fine della convenzione con la pista Etrea avrebbe dovuto rappresentare un’occasione per avviare un percorso di rinnovamento e dialogo tra le tre principali parti interessate – il Comune, la Fondazione e il Collegio dei Capitani – con l’obiettivo di costruire un futuro solido per ogni momento cruciale legato a questa storica manifestazione. Invece, ci troviamo nel 2025 ancora immersi in una fase di incertezza che, in questo momento cruciale delle corse di addestramento, rischia di danneggiare profondamente il mondo del Palio.
MANCANZA DI UNA VISIONE
Negli ultimi anni non si è riusciti a mettere in campo un progetto chiaro, capace di gettare le basi per un miglioramento strutturale e organizzativo. Questo lungo silenzio, associato all’assenza di un percorso condiviso, denota non solo una carenza di dialogo intelligente, ma anche una mancanza di visione e lungimiranza per il futuro del Palio in ogni sua sfaccettatura. A conti fatti, la manifestazione del Palio è retta dalle otto contrade e da ogni singolo cittadino appassionato che dedica il suo tempo e i suoi soldi per fare in modo che ogni contrada si trovi pronta a gestire e riuscire al meglio in ogni evento, organizzazione e manifestazione ufficiale. È il tempo di agire e di dare ossigeno strutturale, proprio in onore di tutte quelle persone, contradaiole e non, che quotidianamente si prodigano per tenere viva la nostra tradizione. Gli imprevisti e le difficoltà sono inevitabili, ma l’incapacità di gestirli con una prospettiva progettuale rivela un problema profondo: l’assenza di un piano a lungo termine che vada oltre la gestione dell’ordinario. È necessario guardare avanti, iniziare con piccoli passi concreti che possano evolversi in un progetto ambizioso negli anni.UNA PROPOSTA PER IL FUTURO
Il Comune è vitale in questo percorso. Un primo tassello fondamentale potrebbe essere individuare una location stabile, un terreno comunale – e faccio fatica, ahimè, a pensare che non ce ne sia neanche uno – da destinare alla gestione del Collegio dei Capitani o alla Fondazione per una pista di proprietà. Questo rappresenterebbe una base solida su cui costruire, in prima battuta, una pista di addestramento definitiva. Non parliamo di problemi, ma di soluzioni: la parte manutentiva si può gestire e strutturare anche in economia e non rappresenterebbe una voce di bilancio proibitiva. Questo spazio potrebbe non solo ospitare le corse di addestramento, ma diventare anche un punto di riferimento per eventi organizzati dalle contrade, generando virtuosismo economico e coinvolgendo maggiormente la comunità locale. Nel lungo termine, tale struttura potrebbe ambire a diventare il fulcro stesso della manifestazione, ma per farlo è indispensabile iniziare da un primo passo concreto, superando le difficoltà e i personalismi che troppo spesso bloccano il dialogo. Comune, Collegio e Fondazione devono coesistere e collaborare proattivamente in questo passaggio. Se si vuole percorrere questa strada, l’atteggiamento deve essere aperto e condiviso; inutile incontrarsi per parlare solo di problemi e mai di opportunità.
COSTRUIRE IL BRAND PALIO
Il futuro del Palio passa anche da un’evoluzione nella comunicazione e nella costruzione del brand. Non si tratta solo di preservare la tradizione, ma di amplificarne il valore, rendendola rilevante e attrattiva anche per le nuove generazioni. Questo processo richiede tempo, ma deve partire da subito con un piano chiaro e condiviso tra le parti. Credo fermamente in questo passaggio, ormai vitale per attrarre investitori e per allargare il sano interesse verso la tradizione, la vita delle contrade e la manifestazione.
UN RICHIAMO ALLA RESPOSABILITA’
L’attuale immobilismo non fa che fomentare critiche e disaffezione, alimentando gli haters e demoralizzando gli appassionati. Il mondo del Palio non può permettersi di vivere in una continua gestione degli imprevisti, ma deve ambire a una programmazione che guardi al futuro con fiducia.
È arrivato il momento di mettere da parte personalismi e divisioni, sedersi a un tavolo e costruire insieme un progetto solido. Solo così sarà possibile garantire un futuro brillante a una tradizione che merita di essere valorizzata e tramandata con orgoglio. Il Palio ha bisogno di una svolta, e questa svolta può arrivare solo dal dialogo e dalla collaborazione tra Comune, Fondazione e Collegio. Il futuro non si costruisce in un giorno, ma in un giorno si può cominciare a costruire qualcosa di grande.
Antonio Primerano
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