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Carenza di conducenti, parla un ex dipendente Movibus: “Ecco perchè non sono rimasto”

L'autista, dopo avere letto gli articoli relativi a continue soppressioni e disagi, ha deciso di raccontare  la sua esperienza personale per chiedere una maggiore attenzione e tutele nei confronti di chi è impiegato nel settore

Movibus

Se sono sempre meno le persone disposte a lavorare nel settore del trasporto pubblico locale, è il caso di capire il motivo. Ad accendere l’attenzione su un problema che sta avendo pesanti ripercussioni sugli utenti, è un ex dipendente della compagnia Movibus. L’autista, dopo avere letto gli articoli relativi a continue soppressioni e disagi, ha deciso di raccontare la sua esperienza personale per chiedere una maggiore attenzione e tutele nei confronti di chi è impiegato nel settore.

«Il trasporto pubblico di linea soffre di una atavica penuria di personale – sottolinea l’ex dipendente -. Raramente, però, si entra nel merito di questa problematica che, come radice, ha una bassissima remunerazione economica, assolutamente non in linea con responsabilità, rischi e turnazioni. Questo riduce l’intero panorama del bacino di utenza degli autisti sia in termini numerici, sia in termini qualitativi. È evidente che, come in qualsiasi ambito, più si abbassa il livello del personale, anche in termini morali e di etica del lavoro, maggiormente diminuirà anche quello della qualità del servizio e della dedizione del dipendente».

«La mia esperienza è durata solamente 5 giorni, dopo i quali ho dato spontanee dimissioni da un contratto a tempo indeterminato – racconta -. A fronte di codici etici ed operativi fatti sottoscrivere per mera autotutela aziendale, una volta varcata la porta di accesso al servizio operativo del trasporto si viene catapultati in una specie di mondo parallelo fatto di infrastrutture fatiscenti, pullman sporchi e obsoleti e non adeguati ad un’offerta al pubblico, ed un sistema di formazione delle nuove risorse votato al solo immediato inserimento. Non si pretende quel tipo di cultura aziendale da Silicon Valley in cui ristoranti e zone ricreative sono ritenute strategiche ma da noi improponibili, ma almeno riservare ai conducenti ciò che ci si aspetta e si pretenderebbe da loro: puntualità, educazione, maggiore attenzione al personale e alla formazione, pulizia, in poche parole l’applicazione di un codice etico verso il personale in linea con quello aziendale. Credo che migliorando la gestione delle risorse umane si possa anche offrire un servizio migliore a chi usufruisce dei mezzi pubblici».

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Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 16 Gennaio 2025
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