Spacciavano droga nell’Alto Milanese e nei boschi del Varesotto, tre arresti a Villa Cortese
La Polizia di Stato di Legnano ha smantellato una organizzazione dedita allo spaccio di droga sul territorio
Smantellata dalla Polizia di Stato di Legnano una organizzazione criminale che vendeva droga in tutto il territorio dell’Alto Milanese e anche nei boschi del Varesotto. I poliziotti guidati dal dirigente Ilenia Romano proprio, venerdì 10 gennaio, hanno eseguito a Villa Cortese tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nei confronti di tre persone. In particolare è stata fermata una coppia composta da una donna, cittadina italiana di 44 anni con precedenti in materia di stupefacenti, reati contro la persona e patrimonio, il compagno, cittadino marocchino 31enne con precedenti penali in materia di stupefacenti, e il fratello di quest’ultimo, 26enne cittadino marocchino, con precedenti penali in materia di stupefacenti, reati contro la persona e normativa T.U.I. Il terzetto gestiva un’attività di spaccio specializzata in hashish e cocaina chiamati “cioccolato” e “latte”. Sono tuttora in corso indagini volte a rintracciare un quarto complice, anch’egli cittadino marocchino e destinatario del medesimo provvedimento, ma al momento ancora irreperibile. Da ricordare poi che i poliziotti del Commissariato di Legnano, lo scorso 25 ottobre, avevano già arrestato altri 3 cittadini marocchini che operavano in collegamento con la banda e avevano sequestrato quasi 1,5 kg di hashish e 200 grammi di cocaina.
L’INIZIO DELLE INDAGINI
L’attività investigativa condotta dagli agenti del Commissariato di Legnano ha preso il via da un’operazione condotta alla fine di agosto 2024 quando, in seguito ad un servizio d’appostamento, era stata individuata un’articolata attività di spaccio di stupefacenti al termine della quale erano stati denunciati gli stessi quattro soggetti gravati dalla odierna Ordinanza ed erano stati sequestrati circa 58 grammi di cocaina, 24 grammi di MDPV, diversi telefoni cellulari e denaro contante per circa 10.000 euro. Da questa prima operazione, gli investigatori del Commissariato di Via Gilardelli, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, hanno avviato una complessa attività di indagine, ricostruendo le attività della banda. La donna aveva il ruolo di cassiera ed organizzatrice dell’attività mentre i tre uomini concordavano con i clienti la vendita della droga. La tipologia di sostanza veniva anche chiamata nelle conversazioni via chat “latte” o “cioccolato”. Nel corso dei mesi gli agenti del Commissariato di Legnano hanno sentito oltre 20 persone, hanno effettuato numerosi appostamenti e pedinamenti, hanno analizzato tabulati e traffico telefonico ed hanno ricostruito i movimenti di denaro operati dalla banda che operava in forma strutturata. Gli accertamenti condotti sul piano patrimoniale, hanno consentito di individuare numerose transazioni ed invii di denaro contante, mediante società di money transfert, verso il Marocco ad opera dei componenti dell’organizzazione.
LA BANDA DELLO SPACCIO
I quattro cittadini destinatari dell’Ordinanza risultano tutti nullatenenti; tre dei quattro sono privi di occupazione mentre la donna percepiva solo un modesto sussidio di disoccupazione, a dimostrazione del fatto che i membri del gruppo traevano sostentamento esclusivamente dei proventi delle attività criminali. Nella serata del 10 gennaio scorso, dopo un lungo appostamento condotto sotto l’appartamento in uso alla donna ed al compagno, i poliziotti del Commissariato, fingendosi operatori dell’Ufficio Immigrazione presentatisi sul posto per accertamenti di convivenza, sono riusciti ad entrare nell’abitazione e, dopo aver condotto una ulteriore perquisizione delegata dalla Procura, hanno arrestato due dei tre soggetti. Il 26enne è stato individuato dopo alcune ricerche ed approfondimenti investigativi in un appartamento a Legnano. I due uomini, sono stati associati alla Casa Circondariale di Busto Arsizio mentre la donna alla Casa Circondariale San Vittore.
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