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Termovalorizzatore di Busto Arsizio, Brumana: “Alte probabilità che i fumi abbiano provocato malattie gravi”

Sebbene non siano stati dimostrati nessi tra l'aumento di alcune patologie nelle aree adiacenti all'ex Accam, e l’attività dell’impianto, il consigliere giudica sconvolgenti i risultati dell'indagine epidemiologica

accam brumana

Sull’indagine epidemiologica condotta da ATS Insubria e Ats Milano sulla salute della popolazione residente a poca distanza dal termovalorizzatore di Borsano, commissionata dal Comune di Busto Arsizio, interviene il consigliere comunale del Movimento dei Cittadini, da sempre contrario all’inceneritore, Franco Brumana.

Il documento analizza  lo stato di salute della popolazione residente nelle aree di ricaduta delle emissioni del termovalorizzatore Neutalia (ex ACCAM), basata su uno studio di coorte relativo agli anni 2017-2019.

Sebbene non sia stato dimostrato alcun nesso tra l’aumento di alcune patologie nelle aree adiacenti all’ex Accam, e l’attività dell’impianto, come evidenziato dal gestore Neutalia, il consigliere Brumana ritiene importante non sottovalutare la gravità di quanto messo in luce dai dati elaborati dalle due Ats, ovvero gli incrementi significativi di malattie e mortalità per tutti i tumori e per tumori specifici presi in esame (es. polmone, laringe) tra le popolazioni altamente esposte a ossidi di azoto (NOx) e polveri sottili (PTS): le aree di ricaduta sono evidenziate nelle mappe all’interno dell’analisi (vedi foto).

Generico 13 Jan 2025

Dall’indagine emerge che i rischi osservati non sono direttamente associabili con un nesso di causalità con le ricadute dell’inceneritore, anche considerando che «i rischi non aumentano all’aumentare dell’esposizione agli inquinanti». Ma, secondo Brumana, le probabilità di una correlazione tra gli eccessi di mortalità per le cause tumorali prese in analisi per lo studio e delle malattie e l’esposizione ai fumi del termovalorizzatore sono alte: «I risultati di questa indagine – commenta il consigliere – sono sconvolgenti perché fanno presupporre con un indice di probabilità altissima che i fumi dell’inceneritore hanno provocato malattie gravi, tumori e decessi. A meno che si ritenga che questi cittadini abusino più di quelli residenti a maggior distanza dall’inceneritore di alcool, di fumo, di droghe e conducano uno stile di vita individuale molto nocivo per la loro salute».

Non basta pertanto la soluzione suggerita da Neutalia di attivare con tutti i soggetti territoriali una serie di politiche che promuovano stili di vita più corretti e, allo stesso tempo, avviare un più puntuale monitoraggio dello stato di salute dei cittadini». Per il consigliere l’unica vera soluzione invece è quella di «chiudere l’inceneritore». L’indagine sarà discussa in sede di commissione a Busto Arsizio

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Gennaio 2025
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