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Dalle prigionia in Russia alla ribalta con I Legnanesi: al Tirinnanzi di Legnano Felice Musazzi “Dal fronte al palco”

Il volto privato del Musazzi soldato ai tempi del secondo conflitto mondiale andrà in scena gratuitamente martedì 14 gennaio in un Teatro Tirinnanzi già sold out

Al Tirinnanzi di Legnano va in scena Felice Musazzi "Dal fronte al palco"

Il mito di Felice Musazzi a Legnano è iniziato all’oratorio di Legnarello più di 70 anni fa. È lì che l’icona cittadina – e non solo – del teatro “en travesti” e della comicità popolare ha mosso i primi passi nel mondo del teatro dialettale, quello stesso mondo che l’avrebbe reso famoso come la Teresa dei Legnanesi, compagnia teatrale che fondò lui stesso insieme a Tony Barlocco. Oggi, dopo un 2021 segnato dalle iniziative per il 100° anniversario dalla sua nascita, la città del Carroccio torna a rendere omaggio ad uno dei suoi figli più illustri nel solco delle iniziative per il centenario di Legnano città, ma lo fa cambiando scenario: si passa “Dal fronte al palco”, raccontando il volto inedito della Teresa, quello del “soldato Musazzi” che dal fronte russo scriveva all’allora fidanzata e futura moglie Mariuccia.

Ed è proprio dalle lettere ritrovate sul fondo dell’armadio della compagna di una vita di Musazzi – conservate per decenni in una scatola con tanto di fiocco rosa – che ha preso forma l’idea dello spettacolo firmato dalla regia di Francesco Pellicini, sul palco anche in veste di attore insieme a Matteo Carassini con le musiche di Fazio Armellini, i testi di Antonio Zamberletti e l’introduzione dello storico attore de I Legnanesi Giordano Fenocchio.

«Questo spettacolo è nato spontaneamente – spiega Francesca Giudici, nipote di Felice Musazzi e componente del comitato nato per celebrare il centenario della nascita dell’attore e regista -: quando abbiamo trovato queste lettere nascoste in fondo all’armadio, lettere della cui esistenza nessuno di noi sapeva nulla, abbiamo letto la storia non di Felice Musazzi, ma di qualsiasi soldato al fronte. È stato immediato pensare di mettere in scena quel privato che diventa pubblico, perché era la storia di un legnanese ma anche di tutti gli italiani. Non è una storia comica, non ci saranno i Legnanesi e la Teresa che si è abituati a vedere in scena: sarà la storia di un ragazzo riuscito a tornare dalla Russia a piedi e a diventare quello che poi sappiamo essere diventato».

«Questa pièce deve essere un monito per i giovani, perché racconteremo la vita di un uomo in un campo di concentramento a 2577 chilometri da Legnano, che in una baracca cercava di tenere su il morale credendo che sarebbe tornato, lo farà e farà successo – ha aggiunto il regista Francesco Pellicini -. La prima parte dello spettacolo sarà tutt’altro che comica, ma lui tornerà ed esploderà nelle righe che sentiremo recitare la sua voglia di ricominciare a fine guerra. Lo spettacolo sarà una scalata tra sofferenza, speranza, ritorno ed esplosione di un fenomeno che dura tutt’oggi».

Il Musazzi soldato ai tempi del secondo conflitto mondiale andrà in scena gratuitamente martedì 14 gennaio in un Teatro Tirinnanzi già sold out, a poche ore di distanza dall’annuale commemorazione dei deportati della Franco Tosi tra le mura di una fabbrica che è stata tra i motori della ripartenza di Legnano nel Dopoguerra. «Lo spettacolo cade in una settimana molto particolare per la città, in un periodo che Legnano si prende per fare memoria non come rievocazione sterile ma come chiave di lettura del presente per vivere il contemporaneo e rilanciare il futuro – ha sottolineato il sindaco Lorenzo Radice -. Conoscere un’icona della “legnanesità” sotto un profilo diverso rispetto a quello al quale siamo abituati sarà sicuramente interessante: la genialità e la grandiosità delle persone che hanno fatto la storia della nostra città ci aiuteranno a fare un parallelismo con le difficoltà del presente».

Il progetto da cui è nato lo spettacolo “Dal palco al fronte” ha incassato anche il supporto della Fondazione Comunitaria Ticino Olona. «I nostri obiettivi come fondazione sono obiettivi universali, che cerchiamo però di mettere in pratica sul nostro territorio – sono state le parole del presidente Salvatore Forte -. Siamo stati vicini al Comitato Musazzi 100 dall’inizio e continuiamo a farlo perché in fondo “la storia siamo noi”: da questo spettacolo emerge l’importanza di lettere che possono sembrare del tutto private ma inquadrano la realtà».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Gennaio 2025
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