Buongiorno,

sono Massimo Arrigoni, l’operatore del Cinema Ratti ormai dal 2012. Ed è dal 2012 che ogni inverno l’ingresso del cinema (dove è situata la biglietteria) ha una temperatura talmente bassa da sembrare un refrigeratore, risultando perciò per nulla a norma: difatti Il Decreto Legislativo 81/2008 mette in luce come ogni azienda debba provvedere a mettere in atto una serie di misure tramite le quali preservare il più possibile il benessere fisico e psicologico dei propri lavoratori. In particolare, la prima parte dell’Allegato IV del decreto è dedicata alla regolazione della temperatura negli ambienti di lavoro. L’Inail raccomanda di mantenere all’interno degli uffici una temperatura massima compresa tra i 18 e i 22 gradi in inverno).
Segnalo dunque una criticità dovuta alla mancanza delle condizioni ambientali idonee allo svolgimento delle attività lavorative che vengono svolte nello spazio della biglietteria.
Avrei dovuto scrivere molto prima, probabilmente, ma confidavo nel buon senso delle varie amministrazioni comunali che si sono susseguite negli anni; oltretutto quest’anno, grazie al piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) riguardante gli edifici pubblici, è stato installato un nuovo impianto di condizionamento della sala, che finalmente ha sostituito quello vecchio e non funzionante. Ciò ha migliorato l’esperienza del pubblico, certo, ma anche i dipendenti avrebbero il diritto di lavorare in un ambiente confortevole, senza rischio di malanni. Onestamente non comprendo per quale motivo, avendo potuto usufruire del Pnrr, che appunto mirava a rendere la sala maggiormente isolata sfruttando l’efficientamento energetico, non si sia pensato a sostituire la porta d’ingresso, vetusta e senza alcuna protezione, tanto da far passare spifferi pur rimanendo chiusa.
Mi duole scrivere queste righe, ma pare sia l’unico modo per trovare una soluzione a questo annoso problema che risulta intollerabile, oltre che fuori norma. Massimo Arrigoni