Un cittadino legnanese è stato condannato con pena sospesa per avere offeso la reputazione di un’assessora a Legnano. La sentenza è stata resa nota questa sera, 30 dicembre, dall’assessora alla quotidianità, Monica Berna Nasca dopo una serie di fatti che hanno riguardato la sua persona e la sua famiglia. 

L’assessore ha omesso le generalità «per compassione e comprensione umana», del cittadino condannato a «una pena detentiva, sostituita da una pena pecuniaria, pena poi fortunatamente sospesa», per «aver offeso più volte la mia reputazione».  Si tratta di un legnanese «ben noto, che più volte è stato tra il pubblico in questa sala comunale», ha sottolineato Monica Berna Nasca.

«La persecuzione nei miei confronti – ha detto l’assessora in aula -, dura da anni, tramite social media e violenti e diretti affronti personali, che ha coinvolto – a più riprese – anche i miei figli e mio marito. Lo stesso personaggio non ha risparmiato sindaco, assessori e altri consiglieri con sguaiati insulti e pesanti minacce». Una vicenda che la diretta interessata definisce «triste», che spera possa terminare dopo questa sentenza consapevole che chiunque sia impegnato nella vita politica o amministrativa è spesso oggetto di attacchi di questo genere.

L’assessore ha infine colto l’occasione per precisare che  il recente viaggio che ha compiuto in Burundi assieme al marito, in relazione a un suo incarico ecclesiale nel mondo missionario, non è costato nulla alle casse comunali: «Spiace dover giungere a queste comunicazioni – ha concluso -: ma quando si constata che il limite del rispetto personale viene meno, può essere utile fare chiarezza»