Riceviamo e pubblichiamo una riflessione sullo sciopero di oggi, 29 novembre, a cura del sindacalista della Cgil Scuola, Pippo Frisone

---

Il 29 novembre CGIL e UIL hanno indetto uno sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private. Alla base della protesta la manovra finanziaria del Governo per il 2025. I sindacati rivendicano l’aumento del potere d’acquisto di salari e stipendi. A fronte di un’inflazione che nell’ultimo triennio ha sfiorato il 17%, il Governo offre nei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, già scaduti nel periodo 22-24, appena il 5,7%. CGIL e UIL chiedono un rifinanziamento della Sanità pubblica senza lasciare campo libero al profitto della sanità privata che abbatta le lunghe liste d’attesa, aumenti il personale medico e infermieristico, superi gli attuali ingorghi al pronto soccorso e le fughe all’estero del personale. Per quanto riguarda l’Istruzione, invece di proporre tagli agli organici, pari a 7.834 posti in meno (- 5.660 docenti e -2.174 ATA ) andrebbe perseguito il benessere lavorativo, approfittando del calo demografico degli alunni. Andrebbero modificati gli attuali parametri sulla formazione classi, evitando le classi pollaio con 30 e più studenti; anche gli organici ATA andrebbero ricalcolati con nuovi parametri che tengano conto dell’aumento esponenziale di alunni e studenti disabili e dei nuovi carichi di lavoro scaricati sulle segreterie scolastiche. Chiedono ancora, un Fisco più equo, mantenimento della progressività della tassazione dei redditi di e no alla flat tax. Manifestazioni a Milano e comizio finale in piazza San Babila.
Pippo Frisone
FLC CGIL Legnano