Carabinieri in festa sotto la neve per celebrare la “Virgo Fidelis” a Legnano
I militari guidati dal maggiore Pietro Laghezza hanno festeggiato la patrona dell'Arma con la tradizionale messa in Basilica San Magno
Invitando a far emergere sempre il bello nella propria quotidianità, arricchendo ogni momento con la speranza e l’umanità monsignor Angelo Cairati, prevosto della città di Legnano, ha celebrato con la grande famiglia della Compagnia Carabinieri di Legnano la patrona dell’Arma: “Virgo Fidelis”. Alle 18.30 di giovedì 21 novembre, m nella Basilica San Magno di Legnano, mentre la neve scendeva a terra imbiancando i tetti della città, si è tenuta la messa dedicata alla speciale ricorrenza. In questo contesto è stato celebrato anche l’83esimo anniversario della battaglia di Culqualber e della “Giornata dell’Orfano”. In prima fila con il vice sindaco Anna Pavan e i vertici delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale il maggiore Pietro Laghezza a capo della Compagnia Carabinieri di Legnano. Con loro i primi cittadini di tutti i Comuni della Compagnia accompagnati dai loro capo Stazione e comandanti dei Polizia Locale.
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Durante la solenne e famigliare ricorrenza sono stati ricordati i carabinieri caduti nella difesa della “Sella di Culqualber”, in Africa orientale, atto eroico che valse alla Bandiera dell’Arma la seconda Medaglia d’oro al Valor Militare. La Virgo Fidelis è stata proclamata Patrona dell’Arma da Papa Pio XII nel 1949 sottolineando il carattere di “fedeltà” dei Carabinieri ai valori della Patria, come è nel loro motto “nei secoli fedeli”.
L’omelia di monsignor Cairati
Sono lieto della vostra presenza per la festa annuale della Virgo fidelis, patrona dell’arma dei Carabinieri. Maria è rimasta fedele a quel sì pronunciato dodicenne all’annuncio dell’Angelo. Ella veglia su di voi, affinché siate sempre fedeli al giuramento che avete fatto entrando nell’Arma dei Carabinieri.
Mantenersi fedeli non è semplice, soprattutto se, come voi, si ha spesso a che fare con la parte peggiore che abita l’uomo, con ciò che ne offusca i pensieri e inquina il cuore. Per questo è importante che abbiate sempre a coltivare una vita personale bella, ricca di momenti di umanità, in cui sperimentare la parte nobile che è insita e spesso manifesta in tante persone che vi circondano. Contribuite, per quanto vi è possibile, a generare azioni virtuose, gesti solidali, che sappiano proiettare affidabilità, restituire credibilità, promuovere umanità. Il tempo di Avvento che stiamo vivendo ci invita a tenere desta in noi la vigilante attesa della seconda venuta del Signore, sul fondamento della prima, che noi chiamiamo Natale. La dimensione della vigilanza è tipica della vostra Arma. Tutti noi ci sentiamo più sicuri perché ci siete voi a vigilare sulla nostra sicurezza. Ma oggi ‘invito è a vigilare su voi stessi per non assopirvi, non perdere la speranza, per non lasciarvi prendere dai lacci dello scoramento, per far sempre emergere ciò di bello, buono, giusto, vi abita. A ciascuno di voi il Signore ha dato dei talenti, delle doti, che vanno trafficate, giocate sul terreno, talvolta impervio, delle relazioni.
Nel Vangelo che abbiamo ascoltato Gesù invita gli uditori a superare il mondo delle prescrizioni giudaiche (otri vecchi), per accogliere la novità del Regno che egli introduce (otri nuovi). Per noi significa dismettere stili di vita non consoni con la dignità cristiana ricevuta nel Battesimo. Questo tempo di Avvento è propizio per ripartire, magari ritrovare la fede di un tempo, che le asprezze della vita hanno affievolito.
La via per ritrovare Gesù è quella dell’amore. Sembra questo un termine retorico, sbiadito e usurato dal tempo, dalle esperienze non sempre appaganti, eppure che cosa ci resta se noi rimuoviamo dalla nostra vita l’amore, per lasciar spazio al cinismo? Lasciatevi condurre da chi vi è vicino e ancora crede all’Amore con la A maiuscola, magari dai vostri figli, che per via dei sacramenti hanno permesso a Gesù di fare irruzione nella vostra vita. Da ultimo vorrei dire una parola a livello personale. Vorrei ringraziare il maggiore Laghezza, il luogotenente D’Errico, e tutti i Carabinieri della Stazione di Legnano, per la disponibilità, la competenza, la capacità di coniugare il rispetto della legge, con la personale umanità, che ho avuto modo di apprezzare. Sono convinto che anche gli altri parroci del nostro territorio avrebbero le stesse parole. Per quanto può valere contate sempre sul mio rispetto, la mia amicizia e soprattutto la mia preghiera per voi e le vostre famiglie.
Monsignor Angelo Cairati
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