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”Vivere dopo un femminicidio”, a Legnano la voce delle madri di due vittime

A Cstello di Legnano l'incontro ''Vivere dopo un femminicidio'' tante testimonianze per sensibilizzare sulle conseguenze della violenza di genere vissute dalle famiglie delle vittime

Incontro Cisl al Castello di Legnano “Come vivere dopo un femminicidio”

Durante la mattinata del 21 novembre si è tenuta al Castello di Legnano la conferenza ”Vivere dopo un femminicidio” a cura della FNP Cisl Milano Metropoli e di Ester Balconi, responsabile del coordinamento politiche di genere in occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’incontro si è concentrato su chi viene spesso dimenticato: i familiari della vittima, con un’attenzione particolare verso gli orfani del femminicidio. All’evento ha partecipato anche l’associazione Edela, che opera su tutto il territorio nazionale tutelando e sostenendo gli orfani di femminicidio e delle famiglie affidatarie. «Il femminicidio non uccide solo una donna, ma tutta la sua famiglia. C’è molto da fare, ma è importante che una volta per tutte l’attenzione sia spostata sugli uomini e sulla loro rieducazione. L’amore non è possesso o gelosia, le donne non devono più essere costrette a scappare e nascondersi» spiega la dottoressa Roberta Beolchi, presidente dell’associazione Edela.

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Al Castello di Legnano “Vivere dopo un femminicidio” 4 di 8

Alla conferenza ha partecipato anche la giornalista e scrittrice Stefania Prandi che, grazie al suo libro ”Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta”, ha portato la testimonianza di due madri di ragazze vittime di femminicidio, che hanno parlato in videoconferenza. «Mia figlia Giordana è stata uccisa a 20 anni dal suo ex fidanzato con 48 coltellate dopo aver sporto denuncia. Ad oggi mi prendo cura di mia nipote Asia che è la rinascita di Giordana. È difficile essere nonna della piccola perché spesso non ci sono gli strumenti giusti per crescere questi bambini. Stefania Prandi è stata l’unica ad aiutarci in un momento in cui eravamo invisibili» racconta coraggiosamente la mamma di Giordana, Vera Squatrito.

Adriana Formicola ricorda invece sua figlia Stefania: «Spero che di femminicidio non se ne senta più parlare. Io e mio marito ci prendiamo cura dei due bambini orfani della loro mamma, mia figlia Stefania, uccisa dal marito con un colpo di pistola dopo anni di violenze. Il più piccolo non ricorda la sua mamma, ma il più grande ricorda tutto, specialmente gli abusi subiti da Stefania». Durante la conferenza, la giornalista Stefania Prandi, ha parlato del ruolo della giustizia nei casi di femminicidio: «Spesso il rispetto per le donne manca proprio nelle aule di tribunale, dove le vittime vengono messe a processo e colpevolizzate. Per la famiglia diventa quindi necessario ricordare il nome di queste donne, per restituire loro onore e dignità». Infine Gabriella Tonello, segretaria Generale FNP Cisl Milano Metropoli, ha voluto ringraziare Ilaria Maffei assessore alle pari opportunità del Comune di Legnano per l’impegno che la città mostra verso la tematica, ricordando tutti gli eventi organizzati dal comune in occasione del 25 novembre.

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Pubblicato il 21 Novembre 2024
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