«Cosa direbbe Mauro Venegoni di chi è a favore delle piste ciclabili “Ma non davanti a casa mia, non davanti al mio parcheggio”? Cosa direbbe difronte a questa codardia?». I passaggi relativi all’ambiente e alle ciclabili del discorso pronunciato dal sindaco Lorenzo Radice in occasione della commemorazione del partigiano legnanese, Mauro Venegoni, continuano a fare discutere la politica. Tanto che il gruppo di minoranza della Lega ha presentato una mozione di censura nei confronti del primo cittadino, discussa e bocciata la sera del 20 novembre in consiglio comunale. Nel documento viene citato anche il passaggio relativo a Matteo Salvini, sempre pronunciato a Cassano Magnago dove 80 anni fa fu ucciso il legnanese medaglia d’oro al valore militare.

Appoggiata da tutta l’opposizione, la mozione è stata fermamente respinta dalla maggioranza che ha difeso il sindaco: «Un intervento grandioso», lo ha definito la consigliera comunale del Pd Pinuccia Boggiani riferendo di non avere colto quanto contestato dalle minoranze. «È stato decontestualizzato un termine che era inserito in un discorso più ampio sulle sfide che oggi spettano alle nuove generazioni (in primis quella dell’ambiente, ndr) – ha specificato la consigliera -. Noi che eravamo presenti non abbiamo colto questa offesa». A detta del primo cittadino il termine codardia era rivolto semmai alle forze politiche e non ai cittadini.

In ogni caso le mancate scuse e spiegazioni del sindaco non sono piaciute alle minoranze. «Il sindaco si è arrampicato sugli specchi, noi non siamo codardi. Il ruolo del sindaco è difficile ma bisogna essere capaci di chiedere scusa quando si capisce di essere andati oltre. Lo apprezzerebbero tutti i legnanesi», ha ribadito la consigliera della Lega Daniela Laffusa.