Auser Filo Rosa: in nove mesi più di 170 vittime al Centro Antiviolenza di Legnano
Si tratta di numeri destinati a crescere ancora che fanno riflettere perché di violenza contro le donne se ne parla più di ieri eppure non basta mai. A far pensare poi è la costante presenza di giovanissime vittime tra i 18 e i 25 anni
«Non è cattivo, mia ama a modo suo». A leggerlo così, nero su bianco, appare evidente quanto sia sbagliato questo pensiero, ma non è così per le molte donne che vivono affianco a uomini violenti. Lo sanno bene le operatrici di Auser Filo Rosa del Centro Antiviolenza di Legnano che in occasione della presentazione degli eventi, organizzati dal Comune di Legnano, contro la violenza sulle donne hanno tirato il bilancio delle attività svolte da gennaio a settembre. In nove mesi il Centro, della Rete Antiviolenza di cui è capofila Legnano, ha registrato purtroppo 174 accessi, ciò significa che più di 174 vittime hanno chiesto aiuto oppure sono state segnalate dalle Forze dell’Ordine. Di queste 110 sono state prese in carico. Si tratta di numeri destinati a crescere ancora che fanno riflettere perché di violenza contro le donne se ne parla più di ieri eppure non basta mai. A far pensare poi è la costante presenza di giovanissime vittime tra i 18 e i 25 anni: un numero esiguo rispetto al totale (19 casi) ma significativo «Se queste ragazze arrivano da noi è perché la situazione è già grave – spiega Antonella Manfrin attuale Presidente di Auser Filo Rosa -: parliamo di vittime di violenza sessuale. Certo sono ragazze che arrivano da determinati contesti sociali, ma non va dato per scontato. Soprattutto oggi dove il mondo di comunicare, anche tra i giovanissimi, sta diventando sempre più aggressivo».
Sul territorio di competenza del Centro Antiviolenza è emerso che la violenza psicologica, quella subdola che va a minare l’autostima, è la più praticata dagli uomini violenti. Sono infatti stati registrati 102 casi, ma resta anche quella fisica (67 casi) e sessuale (14 casi) anche se spesso la vittima non si rende nemmeno conto di esser stata violentata in quanto è sotto il giogo del suo maltrattante. Risultano poi 34 le storie di stalking. Le vittime che hanno bussato alla porta del Centro sono per la maggior parte italiane con un buon grado di istruzione e magari anche un lavoro. La nota positiva è che la violenza domestica emerge sempre più, ciò può anche voler dire che piano piano «la cultura sta cambiando anche se denunciare non è mai un passo facile – spiega Manfrin – Una donna si sente indifesa: chi la protegge? È una scelta complessa anche accettare di entrare in un percorso protetto è una via lunga e difficile».
I dati da gennaio a settembre
In generale i numeri relativi agli accessi e alle prese in carico del 2024 sono in aumento rispetto al 2023 (passati da 159 a 174 accessi). In particolare nello sportello di Castano Primo sono stati 29 gli accessi e 21 prese in carico. Mentre a Legnano sono stati 145 accessi e 89 prese in carico. I percorsi avviati sono stati 110: donne hanno intrapreso un percorso di supporto psicologico, 51 hanno usufruito di consulenze legali e 8 hanno ricevuto entrambe le tipologie di supporto. In totale sono stati 487 i contatti telefonici presi in questi nove mesi, 259 i colloqui di supporto psicologico. Sono state effettuate 85 consulenze legali e 110 colloqui di accoglienza. La maggior parte delle donne ha tra i 31 e i 40 anni (53 casi), seguite dalla fascia 18-30 (26 casi) e minori di 18 anni (19 casi). L’85% delle donne è di nazionalità italiana, con una minoranza proveniente da altri paesi europei ed extraeuropei. La maggioranza ha un diploma di scuola superiore (48 casi), seguita da chi ha frequentato la scuola secondaria di primo grado (45 casi). Solo 2 donne hanno una laurea. Inoltre, 59 donne sono occupate, mentre 31 risultano disoccupate.
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Centri Antiviolenza in Lombardia
In Lombardia sono operative 27 reti interistituzionali territoriali antiviolenza, composte da Comuni capofila tra cui Legnano, 57 Centri Antiviolenza e 157 Case Rifugio. Queste reti rappresentano una risposta strutturale alla violenza, offrendo a ogni donna percorsi di supporto personalizzati. Al fine di preservare e valorizzare il sistema antiviolenza lombardo, e contemporaneamente attuare l’Intesa Stato-Regioni approvata il 14 settembre 2022, Regione Lombardia ha istituito l’Albo dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio, individuando una modalità che permetta ai soggetti che da sempre si occupano di contrasto alla violenza seppur in modo non esclusivo di iscriversi all’albo. La soluzione adottata, infatti, ha permesso il mantenimento nell’Albo di 11 centri antiviolenza e oltre 100 case rifugio. Nata nel maggio 2022, la Casa Rifugio Artemisia di Legnano ha accolto sino a oggi 16 donne vittime di violenza e otto bambini. A tutte loro è stato permesso di affrontare un percorso verso l’autonomia.
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