Nessuno può sfuggire al proprio passato: “La torre d’avorio”
Un thriller spaventoso perchè umano, che mette a nudo le fragilità pericolose che, in fondo, abitano tutti noi
La torre d’avorio
di P. Barbato
ed. Neri Pozza
€ 20.00
È possibile cancellare il passato e liberarci della persona che siamo stati? Mara Paladini ci sta provando da tredici anni, dopo aver scontato una pena in una struttura psichiatrico-giudiziaria per il tentato omicidio del marito e dei due figli. Affetta dalla sindrome di Münchhausen per procura – una patologia che porta a far ammalare le
persone che si amano per poi curarle e prendersi il merito della loro guarigione – si chiamava Mariele Pirovano, ma quel nome Mara lo deve dimenticare, perché quella persona non esiste più.
Lei però non ne è così sicura, e nella sua nuova vita in una grande città, a centinaia di chilometri dal proprio passato, ha costruito una quotidianità che che le impedisce di nuocere ancora: non esce quasi mai dalla casa trasformata in una prigione di scatoloni e memorie, dove seppellire per sempre Mariele.
Un giorno però nella sua torre d’avorio si apre una breccia. Comincia tutto con una piccola macchia di umidità sul soffitto, che la costringe ad andare al piano di sopra per avvertire il vicino. La scena che le si presenta è un uomo morto, con i segni dell’avvelenamento sul corpo. Mara li riconosce subito, perché così ha quasi ucciso le tre persone che amava di più. Ora Mara sa che il suo passato l’ha riagguantata: la sua unica possibilità è la fuga, da chi vorrà incolparla di quell’omicidio e da chi invece lo ha commesso per incastrarla. Ad aiutarla, le vecchie
compagne di reclusione.
Paola Barbato affronta temi come la memoria, il rimorso e l’identità in un thriller dal ritmo sostenuto, pervaso di straordinaria umanità. E questa straordinarietà si ritrova nei personaggi, soprattutto femminili, che ne abitano le pagine: non si tratta né di eroine, né di antieroine, ma di donne imperfette, che sbagliano, che fanno cose sgradevoli, che cercano di sopravvivere al malessere della quotidianità che le affligge.
Un thriller spaventoso perchè umano, che mette a nudo le fragilità pericolose che, in fondo, abitano tutti noi.
Amanda Colombo – Galleria del Libro
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