Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un soccorritore deluso a seguito di un episodio avvenuto la sera di sabato 26 ottobre.

Carissimo Direttore,
 sabato siamo intervenuti a Legnano in via delle Rose per soccorrere una  paziente con dolore toracico. Non appena arrivato il personale sanitario è stato insultato per aver bloccato temporaneamente la via con ambulanza e automedica. Un servizio essenziale, che necessitava la massima urgenza e attenzione, è stato ostacolato da cittadini irrispettosi,  infastiditi più dal temporaneo disagio alla circolazione che dalla gravità della situazione in corso. Ci chiediamo come sia possibile che, nel 2024, un soccorso d’emergenza venga accolto con insulti. Il personale sanitario, già sottoposto a enormi pressioni, è intervenuto con la massima professionalità, facendo fronte alla necessità di stabilizzare la paziente sul posto prima del trasporto. Eppure, le lamentele sul presunto “intralcio” hanno oscurato la gravità di un intervento salvavita, come se un cuore in difficoltà fosse un capriccio e non un’urgenza reale. Le stesse difficoltà logistiche che rendono complesso un intervento – marciapiedi ristretti, strade piene di auto parcheggiate in modo discutibile – sono il risultato di una mancanza di organizzazione e, spesso, di senso civico. Una situazione che non solo mette in difficoltà chi deve prestare soccorso, ma che in ultima istanza penalizza l’intera comunità, facendo sì che il bisogno di efficienza e velocità si scontri contro la diffusa abitudine all’individualismo e all’indifferenza. Serve un cambio di mentalità: i mezzi di soccorso non arrivano per “disturbare” ma per aiutare chi è in pericolo. Pretendere strade libere, rispetto e comprensione non è solo giusto, è necessario.

Un soccorritore deluso.