Dal Gambero Rosso al Museo del Panino: la storia di amore lunga mezzo secolo tra la famiglia Grazioli e il pane
Nato 51 anni fa, il Panificio Grazioli ha ricevuto ormai innumerevoli riconoscimenti arrivati dal Gambero Rosso, che da anni lo premia icon i Tre Pani
Dici pane e pensi al Panificio Grazioli. Quello tra la famiglia Grazioli e il pane è un legame ormai inscindibile, una vera e propria storia d’amore nata più di 50 anni fa e cresciuta grazie a tempo, pazienza e cura, come l’impasto che ogni notte viene sapientemente preparato e lasciato lievitare nei loro panifici. E il binomio è diventato un marchio di fabbrica anche per Legnano, che ha tenuto a battesimo una tradizione che ormai ha oltrepassato i confini cittadini.
L’anno di nascita del Panificio Grazioli è il 1973, quando nonno Sergio ha rilevato un panificio nella Città del Carroccio. Venti anni dopo il testimone è passato a Massimo Grazioli, che nel giro di soli tre anni è entrato nel Richemont Club, il club per l’eccellenza della panificazione nel mondo. E proprio lì è scoccata la scintilla per la lievitazione con il lievito madre. Poi nel 2006 l’incontro con Slow Food, che ha aperto la stagione delle farine integrali macinate esclusivamente a pietra da agricoltura biologica, del lievito madre, del sale marino di Pirano, del malto da germinazione d’orzo e dell’acqua vitalizzata.
Dal Museo del Panino al Gambero Rosso
Negli anni i riconoscimenti non sono mancati. Come la volta in cui Massimo Grazioli, naturalmente impastando, si è raccontato ai microfoni di Geo & Geo mentre accanto a lui sul tavolo c’erano alcuni dei suoi cavalli di battaglia, dal pan tramvai al pan rubato, passando per il pane paesano. O gli ormai innumerevoli riconoscimenti arrivati dal Gambero Rosso, che da anni premia il Panificio Grazioli con i Tre Pani e ha inserito il suo panettone tra i migliori d’Italia.
La passione e la voglia di fare del pane una forma di recupero delle tradizioni e di capacità di innovare sono valse a Massimo Grazioli, dopo la sua prematura scomparsa nel 2016, anche un posto al sole nel museo allestito nella sede di Milano dell’Accademia del Panino Italiano.
La sfida di Nicolò Grazioli, tra tradizione e innovazione
Oggi l’eredità della dinastia di panificatori è stata raccolta dalla terza generazione, incarnata da Nicolò Grazioli e dalla sua famiglia. Classe 1991, l’attuale titolare del Panificio Grazioli in panetteria ci è nato e dopo la prematura scomparsa del padre ne ha seguito le orme, portando avanti un’idea di panificazione incentrata sulla qualità delle materie prime, sulla filiera corta, sul recupero dei grani antichi e sulla gestione familiare.
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