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Onoranze Funebri Rebolini, da più di 160 anni vicini ai legnanesi nel momento più difficile

Tra le attività più antiche di Legnano, Onoranze Funebri Rebolini, vanta una lunga storia di artigianato e di “cura” dei defunti e dei parenti

Centenario Legnano - Rebolini Onoranze Funebri

“Una tradizione di serietà e fiducia”. È questo il motto che dal 1862 accompagna il lavoro delle Onoranze Funebri Rebolini, una delle più antiche attività presenti a Legnano.

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Gli inizi, la falegnameria e le onoranze funebri

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Prima il bisnonno Natale, falegname, poi il nonno Giovanni, che si occupava di tutto ciò che era inerente il legno: mobili, serramenti, feretri. Di giorno al lavoro in falegnameria (in famiglia sempre chiamata “bottega” per l’artigianalità espressa), di sera ad insegnare disegno su legno a scuola. Era l’inizio del ‘900 ed i feretri realizzati in varie essenze venivano forniti non solo a Legnano ma anche nei paesi limitrofi, trasportati con i mezzi dell’epoca. La sede della ditta è sempre stata Legnano, prima in corso Garibaldi all’allora numero 10, poi dal 1939 in via Roberto Ratti 8, dove si trova ancora l’attività e dove le persone vengono ricevute e ascoltate.

Ermanno Rebolini, classe 1924

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Dei due figli di Giovanni, ha continuato l’attività Ermanno nato proprio nel mese di luglio del 1924, poco prima che Legnano venisse elevata a Città. Una classe, quella del ’24, come amava ricordare, soprannominata “la classe della marmellata”, perché, quando i ragazzi furono chiamati a militare durante il periodo della seconda Guerra Mondiale, avevano ancora la tessera per poter mangiare la marmellata.

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Rimasto a ventisei anni senza entrambi i genitori, ha conosciuto molto presto il significato della morte, della perdita, del dolore che hanno sviluppato una profonda attenzione e delicatezza nell’accompagnare i defunti nel loro ultimo viaggio e nell’essere di sostegno ai familiari. Appassionato lavoratore, ha lasciato una grande impronta nella storia della Città di Legnano ed un importante insegnamento: il rispetto verso i defunti. Affiancato con amore ed intelligenza dalla moglie Jole nell’attività delle Onoranze Funebri, ha avuto validi dipendenti tra cui l’indimenticabile Antonio Bombelli che, assunto giovanissimo, appassionatosi alla “cura” dei defunti è rimasto tutta la vita a servizio dell’attività, divenendo affettivamente parte della famiglia. Oggi è Giuseppe Landini a continuarne la missione.

L’arte funeraria

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Oltre alle casse mortuarie in legno, in “bottega” venivano lavorate casse in zinco su misura e addirittura in piombo (da secoli usate per la sepoltura dei Papi), la cui creazione è particolarmente difficile a causa della morbidezza del metallo e del suo peso specifico. Richiede vera maestria non solo farle, ma maneggiarle e saldarle e si era molto orgogliosi di poterle creare e fornire. Come anche di conservare casse mortuarie che hanno più di settant’anni, che non solo esprimono il gusto di un’epoca passata che amava intagli ed intarsi, ma costituiscono vere e proprie testimonianze storiche di ebanisteria.

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Onorare i defunti oltre il momento della cerimonia funebre significa anche occuparsi di arte funeraria, offrire la possibilità di realizzare opere uniche dal punto di vista del ricordo ed artistico ed Ermanno è stato all’avanguardia anche in questo campo collaborando con vari mosaicisti e scultori, tra questi soprattutto il grande artista Riccardo Piter le cui opere si possono ammirare sia nel Cimitero di Legnano e soprattutto al Monumentale di Milano oltre che in altri Cimiteri. Somiglianza di carattere, precisione e stima reciproca diedero origine ad una cooperazione e realizzazione di opere artistiche cimiteriali di cui sono conservati ancora i gessi. «Rimane nella memoria di tanti l’autofunebre Citroen DS dell’anno 1975 che, smesso il suo ruolo operativo, ha partecipato a numerosi raduni tra cui quello di Varese in onore del suo disegnatore progettista Flaminio Bertoni ed a quello di Modena, il primo e per ora unico raduno di autofunebri antiche e moderne, conquistando il primo posto per l’allestimento».

Le Onoranze Funebri Rebolini nella Legnano del Centenario

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I tre figli di Ermanno, Antonietta, Luisa e Giovanni, continuano oggi l’attività, portando ciascuno il proprio contributo.

«Quella della nostra famiglia è una missione. Il lavoro è cambiato molto negli anni, una volta non c’erano telefonini, internet, messaggi, bisognava sempre essere presenti in ufficio per rispondere al telefono fisso. Oggi da questo punto di vista il telefonino ci aiuta molto ed è un valido aiuto nel rendere più scorrevole il lavoro. Lavoro che è diventato più complesso sia dal punto di vista burocratico che da quello umano. Sì perché spesso ci troviamo a dover svolgere il compito che una volta era suddiviso in tre: al capezzale della persona deceduta c’erano il prete, il medico di famiglia e l’impresario delle pompe funebri. Oggi spesso rimane solo quest’ultimo per diversi motivi e ciò implica che si debba fare di più e meglio – afferma Antonietta Rebolini -. Io amo il mio lavoro, ho scelto di seguire le orme di papà Ermanno per stargli il più vicina possibile e sono orgogliosa di quello che abbiamo fatto e che facciamo. Il rapporto famigliare, l’accoglienza, interpretare i sentimenti delle persone: sono questi i nostri punti fermi. Non c’è mai un lutto uguale all’altro, bisogna essere in grado di interpretare il momento e lo stato d’animo di chi abbiamo di fronte, entrare in empatia con le persone ed esaudire i desideri della famiglia. Abbiamo conosciuto e siamo entrati nella vita di tante famiglie nei numerosi anni di attività della nostra impresa, assistendo a situazioni complicate, disperazione, vere e proprie tragedie, altre situazioni da commedia dell’equivoco per cui potremmo scrivere sceneggiature teatrali. Abbiamo insomma un punto di osservazione dell’umano profondo e unico. Le parole più belle che mi sento dire dopo un funerale sono “ci siamo sentiti coccolati e consolati”. Dal 1862 è questo il nostro obiettivo, la nostra missione».

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Pubblicato il 24 Ottobre 2024
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