Mezzo secolo con forbici e pettini in mano: da “Al 22 Parrucchiere Uomo” ogni taglio è un’opera satoriale
Per Giovanni Pavani, che da 52 anni è titolare del salone di via Cavallotti, tagliare i capelli è un’arte artigiana che richiede tecnica, precisione e creatività
Tagliare i capelli non è un semplice mestiere. Per il legnanese Giovanni Pavani, meglio conosciuto come “Mairo”, tagliare i capelli è un’arte artigiana che richiede tecnica, precisione e creatività. Ma ancora di più è una passione, che da 52 anni mette nel suo salone di parrucchiere per uomo in via Cavallotti a Legnano.
L’inizio da garzone
Di origini venete, Mairo è arrivato a Canegrate quando aveva 13 anni: «La mia famiglia si era trasferita per lavoro. Io già quell’anno, nei mesi estivi, iniziai a fare il garzone dove andava a tagliare i capelli mio padre – racconta Pavani -. Poco dopo l’inizio delle superiori fui preso come lavorante in un salone da uomo. Capii in fretta che quella sarebbe stata la mia strada». Pochi anni dopo lasciò la scuola per dedicarsi a quello che ancora oggi definisce «il lavoro più bello che sarebbe mai potuto capitarmi».
Il Gruppo Artistico Acconciatori Maschili
Mairo non smise però di studiare: «Negli anni ’70 a Legnano – racconta – era nato il GAM, Gruppo Artistico Acconciatori Maschili, con sede prima in via Ronchi e poi in via 29 maggio. Io entrai a farne parte. In quegli anni il nostro mestiere stava attraversando una fase di grande fermento. L’avvento di band come i Beatles influenzò la moda e anche le acconciature andarono incontro ad una grande evoluzione. Si usavano i capelli lunghi e i tagli più stravaganti. In classe eravamo una ventina e scelsero me per entrare a far parte di UAAMI (Unione Artistica Acconciatori Misti Italiani) a Milano, dove per due anni ricoprii il ruolo di direttore tecnico della scuola. Furono anni di grande fermento, si osava molto, c’era tanta creatività e la formazione era molto importante per chi doveva portare avanti questo mestiere».
Il negozio di via Cavallotti
Nel frattempo l’artigiano legnanese fu preso come lavorante in un salone di piazza Mercato a Legnano, dove continuò a fare pratica fino a quando l’8 settembre ’72 aprì il negozio di via Cavallotti insieme al socio Giovanni Giannasso, ritirato nel 1991. Negli anni successivi entrò nell’attività un’altra figura che ha lasciato un segno indelebile: Luca Radaelli, scomparso prematuramente nel 2023. Assunto come aiutante, diventò poi socio insostituibile, molto amato e apprezzato dai clienti.
Al centro le relazioni
Un altro aspetto che Mairo apprezza del suo lavoro è quello delle relazioni: «La maggior parte dei clienti sono diventati amici – spiega -. Questo lavoro permette di creare legami e regala molte soddisfazioni». Le più belle? «Quando un mio affezionatissimo cliente mi lasciò in eredità un dono prezioso: me lo portò la moglie con un biglietto molto commovente. In questi anni sono nate tante amicizie, il salone da parrucchiere è un luogo anche dove ci si confida. Ho visto crescere bambini adesso padri di famiglia e conosco le loro storie».
Oggi sulle poltrone del salone siedono i figli e i nipoti dei clienti storici: «In alcuni casi arrivano da me anche i pronipoti – racconta -. Ci sono tante persone che vengono da fuori città, anche da Milano. Un chirurgo dell’Ospedale di Legnano, che abita ormai da tempo nel capoluogo, ha portato suo figlio da me per il primo taglio e poi è sempre tornato».
Mairo continua a tagliare i capelli con forbici e rasoio. Per lui ogni taglio è un’opera sartoriale, viene studiato e creato in modo originale in base alla morfologia, ai colori e alle esigenze di ciascun cliente: «Un taglio va lavorato – spiega -, deve stare bene con il viso, richiede precisione ed esperienza. Oggi vanno molto i capelli corti e si usano tanto i tagli con la macchinetta. Quella la lascio usare al mio collaboratore Emanuele Carnelli: ha 26 anni e ad usarla è sicuramente più bravo di me».
Non sono mancati importanti riconoscimenti per Giovanni Pavani. Nel 2023 la Camera di Commercio di Milano gli ha conferito il prestigioso premio “Impresa e Lavoro” per 50 anni di lodevole attività. In tutti questi anni il lavoro è cambiato parecchio, ma il segreto è sempre lo stesso: «Amare il proprio mestiere, fare molta pratica ma soprattutto avere tanta passione». E Mairo è contento di esercitare la sua professione a Legnano, la città centenaria a cui è profondamente legato.
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