Nel bene confiscato alla mafia a Legnano la casa per ragazzi: “Un passo di legalità”
L'appartamento per l'autonomia dei maggiorenni è stato inaugurato nel bene confiscato alla mafia in via Cuzzi a Legnano. Sarà gestito dalla coop La Banda
«Riscattare il passato per costruire il futuro». Con questo importante messaggio ribadito dalle tante autorità presenti, è stato inaugurato oggi, 25 settembre, l’appartamento per l’autonomia dei maggiorenni che ha preso vita nel bene confiscato alla mafia in via Cuzzi a Legnano.
«Questo è un giorno di grande festa – è il commento di Marta Zambon, responsabile della cooperativa La Banda che gestirà il servizio -, anzi di doppia festa. Andiamo ad offrire un servizio ai neo maggiorenni dai 18 ai 21 anni che chiedono di essere accompagnati nella loro vita in un progetto per l’autonomia, e lo facciamo in un luogo significativo, strappato alla criminalità organizzata». Si tratta tra l’altro del primo servizio di questo genere a Legnano, che segue due esempi gestiti sempre dalla cooperativa La Banda in Valle Olona.
«Tre ragazzi – spiega Silvia Gallazzi, coordinatrice degli educatori – vivranno in questo appartamento in semi-autonomia. Saranno seguiti dalle figure educative che li aiuteranno a conoscere il territorio, a gestire l’economia della casa, nello studio o nella ricerca del lavoro. Gli adulti avranno tre accessi a settimana per condividere con ognuno dei giovani momenti in comune come la cena con lo scopo di accompagnarli all’autonomia».
I destinatari del progetto sono ragazzi tra i 18 e i 21 anni, che per diversi motivi non possono risiedere più in Comunità educative in famiglie affidatarie o in famiglia d’origine e che necessitano di un accompagnamento verso l’autonomia. Questi giovani, che devono ancora arrivare nell’appartamento di Legnano, hanno un progetto educativo in essere, sulla base di un provvedimento di tutela da parte dell’autorità giudiziaria (proseguo amministrativo), o sulla base di un progetto con i Servizi Sociali di riferimento. Il Servizio è rivolto a utenti maggiorenni che necessitino di un’ultima fase progettuale per essere accompagnati ad una sufficiente e dignitosa autonomia.
L’appartamento è dotato di 2 camere da letto, 2 bagni, un salottino comune e una spaziosa cucina completamente accessoriata dalla quale si gode di una vista suggestiva sul Castello Visconteo di Legnano. L’arredo è stato deciso e allestito dalle ragazze che vivono nelle altre due residenze della Valle Olona. Il nome di questo nuovo spazio sarà deciso dai futuri ospiti insieme all’associazione Libera e sarà dedicato una delle oltre mille vittime della mafia: «Sarete voi a scegliere la vittima che più rappresenta questa esperienza – ha detto il referente locale di Libera, Gianpiero Colombo -. La nostra associazione sarà sempre vicina a chi promuove e sviluppa questi progetti di riscatto sociale per fare tornare a vivere questi luoghi nonostante gli ostacoli e gli iter burocratici e sempre più lunghi».
Un lavoro di squadra
L’inaugurazione dell’appartamento di via Cuzzi è stato possibile grazie a un importante lavoro di squadra che ha coinvolto Istituzioni e autorità, dal Comune alle Forze dell’Ordine presenti al taglio del nastro:«L’inclusione è possibile laddove c’è un percorso sociale», ha detto il dirigente del Commissariato di Legnano, Ilenia Romano, mentre il maggiore Francesco Laghezza, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Legnano, ha sottolineato la forza della squadra che ha portato a questa vittoria invitando a credere nei giovani a cui bisogna garantire il bello per la loro crescita.
Presente anche il sindaco Lorenzo Radice che ha evidenziato proprio il concetto di autonomia: «Dove la mafia cerca di creare servitù e dipendenza noi creiamo autonomia. Potere contare su questo servizio è importante per tutta la nostra comunità. Un altro passo verso la legalità». Altri spazi confiscati alla criminalità a Legnano sono stati di recente acquisiti dal Comune e saranno riconvertiti ad housing sociale.
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