Da Legnano a Belgrado per raccontare che “Donne e motori sono gioie e basta”
Elisabetta Cozzi del Museo Fratelli Cozzi al Grand Prix che rievoca la gara disputata da Tazio Nuvolari nel 1939 portando la mostra "Donne e Motori...Gioie e basta"
Il Museo Fratelli Cozzi di Legnano ha varcato i confini del Paese per raccontare anche a Belgrado che “Donne e motori sono gioie e basta”. L’occasione era perfetta: la partecipazione al Grand Prix che rievoca la gara disputata da Tazio Nuvolari nel 1939.
Elisabetta Cozzi, fondatrice del Museo, ha raggiunto Belgrado venerdì 30 agosto e non era sola: con lei ha portato le donne protagoniste della mostra fotografica “Women In Power: Donne e Motori…Gioie e basta”. Gli scatti di Camilla Albertini, lo ricordiamo, raccontano storie di donne che ogni giorno sono alla guida della propria vita privata, professionale e sociale (qui l’elenco delle protagoniste della seconda edizione) La mostra è stata esposta in occasione del Gran Prix di Belgrado e il progetto è stato presentato al pubblico durante la conferenza Auto Arte, tenutasi il 30 agosto all’Italian Institute for Culture.
Ad accogliere la fondatrice del Museo Fratelli Cozzi sono stati Roberto Cincotta, Direttore dell’Istituto italiano di cultura e Giorgio Andrian responsabile Grand Prix Belgrado. La giornata culturale si è conclusa con il cocktail presso l’Ambasciata italiana alla presenza dell’ambasciatore Luca Gori. (Nella foto da sinistra: Elisabetta Cozzi, il marito Marco Cuppini, Natasha Grom di Fiva, al centro l’ambasciatore Luca Gori con la moglie e a destra Giorgio Andrian direttore del Grand Prix. Nell’altra foto Elisabetta Cozzi con la Junior Z del Museo Fratelli Cozzi)
Due gli equipaggi al femminile
Il Gran Prix del 1 settembre è stato anticipato dall’esposizione di auto del Royal Palace, tenutasi nel pomeriggio di sabato e dal Gala Dinner alla presenza del Principe Alessandro II.
Domenica è stato il trionfo della memoria di Tazio Nuvolari che il Gran Prix ha celebrato con la rievocazione dell’epoca gara del 1939: “Un’incredibile sensazione quella di percorrere un circuito con una storia così particolare pensando di guidare un’auto sulla stessa strada percorsa da Tazio Nuvolari nel 1939 – ha commentato Elisabetta Cozzi al Municipio di Belgrado dove, alla presenza del Principe Alessandro II, sono state consegnate le targhe ai partecipanti.
Elisabetta ha partecipato al Grand Prix guidando la Junior Z del 1971 scelta, insieme alla Balilla del Museo Mille Miglia come auto apripista. Due auto straordinarie guidate dagli unici due equipaggi femminili composti da Elisabetta Cozzi insieme a Francesca Costalunga di Ruoteclassiche, e Natasha Grom con Andia Kolsh entrambe di Fiva (Fédération Internationale des Véhicules Anciens).
Curiosità: La targa è un dono preziosissimo realizzato a mano dal maestro Dino Cognolato: artista iconico per tutti i collezionisti e restauratore straordinario che ha riportato allo splendore le più belle auto d’epoca del mondo.
“We did it!”
“We did it! Ce l’abbiamo fatta! É la frase che più ricorre da domenica mattina” ha raccontato Giorgio Andrian, direttore del Belgrade Gran Prix. 85 anni fa, ha poi ricordato Adrian, a vincere fu lo “spirito visionario di orgoglio e sfida nonostante la II Guerra Mondiale fosse già scoppiata” e anche ora, nel 2024 è lo stesso spirito visionario di orgoglio che porta anche il museo legnanese a dire “We Did It”: abbiamo fatto la corsa e continuiamo sulla strada di una cultura inclusiva, rispettosa in cui “Donne e motori” sono gioie e basta”.
E la strada non è finita: la prossima tappa della mostra fotografica sarà a Torino, presso lo spazio Edit dove gli scatti di Camilla Albertini saranno in mostra dal 16 settembre.
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