Piazza Trento e Trieste a Legnano: ombra e terreno drenante per combattere il cambiamento climatico
A Legnano non è l’unico intervento, ne sono stati inseriti quattro nel quadro del Progetto Spugna: uno è in corso è in via Magenta, a ruota seguiranno gli altri previsti in via Giraldelli e via Matteotti
Avanza il cantiere di Piazza Trento Trieste a Legnano, opera nel quadro del progetto Spugna di Città Metropolitana di Milano, finanziato con fondi PNRR.
«È un progetto che ha riguardato un’area che è una piazza. Ma di fatto un parco pubblico adibito sia a uso ludico e anche educativo, perché c’è una pista utilizzata per educare i bambini al codice della strada – spiega Marco Callerio, responsabile servizi ingegneria di Gruppo CAP -. In questo parco abbiamo deciso di applicare dei criteri di de-impermeabilizzazione, quindi in primo luogo abbiamo tolto della superficie impermeabile, asfalto in particolare. In secondo luogo abbiamo riconvertito tutta l’area dei vialetti con l’utilizzo di pavimentazioni drenanti, quindi che drenano in loco l’acqua e la fanno assorbire nel terreno direttamente. In più per l’area della pista, che verrà gommata nei prossimi giorni, noi prevediamo l’utilizzo di una tecnologia che è quella del “rain garden”: l’acqua viene raccolta delle canaline e convogliata in questa zona depressa, dove viene stoccata. Viene ritenuta e infiltrata nel terreno provvedendo al suo smaltimento».
«Quindi di fatto, su una superficie di 5000 metri quadri di cui 2500 metri quadri pavimentata, noi gestiamo tutte le acque meteoriche in loco senza più gravare sulla fognatura comunale – prosegue Callerio -. A Legnano non è l’unico intervento, ne sono stati inseriti quattro nel quadro del Progetto Spugna: uno è in corso è in via Magenta, dove la prima fase è già quasi in fase di completamento, poi partirà la seconda fase che proseguirà in settembre. A ruota seguiranno gli altri interventi previsti a Legnano (via Giraldelli e via Matteotti), per cui siamo in stretto contatto con l’ufficio tecnico per coordinarci».
«I progetti sono 90, 7 dei quali sono stati completati e 38 sono in fase di lavorazione, mentre altri 45 devono iniziare», spiega Paolo Festa, consigliere delegato all’Ambiente di Città Metropolitana di Milano.
A spiegare il quadro generale del Progetto Spugna è Cinzia Davoli, responabile del Servizio Sviluppo Sostenibile e sistemi di supporto alle decisioni della città metropolitana di Milano: «Il progetto città metropolitana spugna è un progetto che riguarda 90 interventi in 32 Comuni. Stiamo parlando di quasi 500 mila metri quadrati che vengono de impermeabilizzati, cioè asfalto che diventa verde e le acque non vanno più in fognatura. 500 mila metri cubi che ogni anno da tutti questi interventi non avranno più a finire nella fognatura o non ruscelleranno per le città – spiega Davoli -. Andando oltretutto a posare e a gestire un numero veramente elevatissimo di piante che porteranno nuovi impollinatori, nuova di biodiversità per tutta la città metropolitana. Abbiamo stimato un risparmio energetico di acque che quindi non andranno più a essere pulite dal sistema idrico integrato per 11 tonnellate equivalenti di petrolio annue che non verranno più immessi in atmosfera con un grande risparmio sia per le tasche dei cittadini, ma soprattutto per la qualità dell’aria».
Gli interventi interessano aree di proprietà pubbliche (parcheggi, piazze, sedi stradali e aree verdi) e prevedono la realizzazione di opere di disconnessione delle superfici e la gestione sostenibile delle acque meteoriche di dilavamento superficiale, privilegiando la ritenzione in loco con recapito per infiltrazione, dove possibile, nel suolo e nei primi strati del sottosuolo. Le tipologie di opere di drenaggio urbano sostenibile da utilizzare sono: deimpermeabilizzazioni di superfici, aree di bioritenzione, trincee infiltranti e drenanti, box alberati, bacini di detenzione, zone umide, canali di drenaggio vegetati, sistemi di infiltrazione profonda, ritenzione sotto superficie stradale, pavimentazioni drenanti, serbatoi di accumulo o cisterne.
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