Ancora critiche per il nuovo piano generale del traffico urbano di Legnano. Dopo il Movimento dei Cittadini, che aveva parlato di «piano miope e poco lungimirante», anche il comitato Vivi Legnarello ha affidato ai social più di una perplessità sul documento che ha ricevuto ad inizio agosto il primo via libera dalla giunta Radice, per cui ci sarà tempo fino a fine settembre per le osservazioni. A partire dalla «pioggia di parcheggi a pagamento in arrivo in tutta la città», che ha spinto il comitato, nato ormai tre anni fa, ai tempi in cui si discuteva del passaggio della Bicipolitana in via Volta, a commentare ironicamente: «Con il nuovo P.G.T.U. paghi e non ci pensi più».

Poi via Volta, dove il P.G.T.U, prevede quella che «sembra una rotatoria, ma arrivando da via Volta non si può girare verso l’Esselunga» e un «cordolo centrale tra la rotonda di via Pontida e l’incrocio di via Volta» che «limita lo scorrimento, trasformando il tratto in un Cadorna Bis». « Più che una soluzione è una semi-soluzione, che risolve un problema ma ne genera altri – sottolineano dal comitato -. Innanzitutto questa rotatoria completa era già stata prevista nel PGTU 2013, poi la giunta decise di realizzare uno spartitraffico senza rispettare quanto deliberato dal consiglio comunale. Se i progettisti del PGTU 2013 avevano previsto una rotatoria completa, significa che lo spazio per realizzarla esiste. Non dimentichiamo che via Volta ormai è rimasta l’unica strada che consente di andare da via Filzi, di fatto uscita dell’A8 di Castellanza, a corso Sempione, quindi impedire la svolta a sinistra da via Volta verso corso Sempione significa solo maggior traffico e inquinamento in altre strade all’interno del quartiere.

«Uno spartitraffico su corso Sempione fra via Volta e via Pontida sarebbe fonte di pericolo, considerato che il tratto in questione è molto trafficato, si vedano le lunghe code in ora di punta – aggiungono da Vivi Legnarello -. Ne farebbero le spese in primis i mezzi di soccorso, sarebbe difficoltosa l’entrata e l’uscita dalle proprietà laterali. Poi quel cordolo impedirebbe l’ingresso alla stazione di servizio a chi proviene da nord su corso Sempione, che a Legnano è rimasta l’unica vera e propria stazione di servizio in prossimità del centro. Perché rendergli la vita difficile? In sostanza, lo spartitraffico che partirebbe dalla semi-rotonda sarebbe solo fonte di pericolo, proprio non si intravedono vantaggi. Inoltre con la rotonda completa, nessuno sarebbe più interessato a transitare nella vietta laterale al distributore».

L’ultima stoccata, almeno per ora, Vivi Legnarello la destina agli «stakeholder di serie A e… di serie B». «Spesso e volentieri la politica si riempie la bocca con il termine “stakeholder” per individuare i cosiddetti “portatori di interesse” che oltretutto possono avere un ruolo attivo nel successo delle decisioni adottate – conclude il comitato -. Relativamente al PGTU, notiamo con stupore che il Comune di Legnano ha individuato come portatore di interessi il Gruppo di Quartiere San Paolo, ma non Vivi Legnarello. Siamo curiosi di sapere il perché, visto che da anni elaboriamo proposte per il nostro quartiere e l’amministrazione comunale ci conosce. Così come il Comune di Legnano ha considerato diverse proposte pervenute dai cittadini e in particolare dal quartiere san Paolo, ma non ha minimamente preso in considerazione le nostre dettagliate proposte che avevamo già protocollato non appena emesso l’avviso di aggiornamento del PGTU. Nemmeno il giovane rampante presidente della commissione consiliare Opere Pubbliche Giacomo Pigni si è scomodato per darci una risposta».