Ospedale vecchio: al centro della Casa di Comunità di Legnano il degrado del monoblocco
Tra scritte e danneggiamenti l'enorme edificio al centro di quello che dovrebbe essere la Casa di Comunità dell'Asst Ovest Milanese risulta un edificio ormai fatiscente con un futuro incerto
Continua, lento ma inesorabile, il degrado al monoblocco al vecchio Ospedale di Legnano, struttura un tempo sede del pronto soccorso. Tra scritte e danneggiamenti l’enorme edificio al centro di quello che dovrebbe essere la Casa di Comunità dell’Asst Ovest Milanese risulta ormai fatiscente e con un futuro incerto. La porta a vetri laterale danneggiata da ignoti con vetri sparsi a terra, poi, sottolinea questo stato e riporta alla mente quando prima della pandemia alcuni cittadini segnalavano possibili incursioni notturne e situazioni di forte incuria. Vedere in questi giorni una situazione come questa, a poca distanza la palazzina dell’ex Infettivologia frequentata anche da mamme con bambini, lascia di stucco.
Di certo, vedere i vetri a terra non è sinonimo di sicurezza, anche se quell’ingresso è lontano dalla strada principale percorsa: lanciando un occhiata veloce la porta con un vetro danneggiato appare quasi un accesso per chi è in cerca di un rifugio, e forse non si sbaglia a pensarlo.
Da quando le porte del monoblocco vennero chiuse circa 15 anni con il trasferimento dell’Ospedale in via Papa Giovanni II, sono state più volte bandite delle aste per venderlo, ma tutti i tentativi sono falliti. L’unico a lanciare un’idea per ridare vita alla struttura è stato il legnanese Massimo Del Bene, direttore della Chirurgia plastica ricostruttiva, chirurgia della mano e microchirurgia ricostruttiva del San Gerardo di Monza, che nel 2019 propose di trasformare l’edificio in un centro per la cura di bambi feriti alle mani vittime di guerra. Un sogno forse irrealizzabile, che resta pur sempre una proposta tutt’oggi attuale vista la presenza di continui conflitti nel mondo.
Intorno al monoblocco abbandonato a se stesso, però, stanno lentamente prendendo vita progetti di rigenerazione. In questi anni hanno preso forma la Casa e dell’Ospedale di Comunità, lì dove un tempo si ipotizzava di creare la Cittadella della fragilità. La palazzina dell’Infettivologia oggi accoglie diversi servizi dell’Asst Ovest Milanese. Durante l’emergenza sanitaria è stata completata la ristrutturazione dell’ex Psichiatria, così come quella dell’ex portineria dove oggi c’è la guardia medica. All’inizio di quest’anno poi è stato annunciato dall’Asst l’abbattimento delle palazzine dell’ex Otorino e dell’ex CRAL che danno verso il Sempione, edifici delimitati che presentano «evidenze di pregiudizio della stabilità complessiva». In mezzo a queste rivoluzioni resta una domanda: la struttura che un tempo accoglieva il pronto soccorso continuerà nel suo lento percorso fatto di declino e incuria, oppure tornerà alla comunità?
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