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“Legnano Calcio in un limbo”. Il Comune resta alla finestra e vuole per il Mari “una squadra che dia garanzie”

Non ci sono certezze sul futuro del Legnano Calcio, che ha alle spalle una storia ultracentenario e una militanza in serie A ma viene da una stagione che definire complicata è un eufemismo

guido bragato legnano

«Il Legnano è ancora in un limbo». Non ci sono certezze – e non è una sorpresa – sul futuro dei colori Lilla, che hanno alle spalle una storia ultracentenario, una militanza nientemeno che in serie A e calciatori del calibro di Gigi Riva ma vengono da una stagione che definire complicata è un eufemismo e sono davanti ad una serie di step che si preannunciano non meno travagliati.

Il destino della società che in città rappresenta il calcio per antonomasia lunedì 29 luglio è approdato anche tra i banchi del consiglio comunale con un’interrogazione del Movimento dei Cittadini finalizzata a fare chiarezza sulle intenzioni dell’amministrazione rispetto alla crisi dell’A.C. Legnano. Crisi che però, visto che «le società hanno una loro autonomia e una loro responsabilità», come ha sottolineato l’assessore alla partita Guido Bragato, non permette al momento a Palazzo Malinverni di muovere altri passi se non raccogliere informazioni per essere quanto più preparati possibile di fronte agli scenari che si profileranno.

Dopo le settimane “calde” della notizia delle quote di proprietà della società poste sotto sequestro, infatti, il Comune ha detto “no” all’affidamento della gestione dello stadio Mari ai Lilla, che avevano gestito direttamente l’impianto sportivo negli ultimi 11 anni, ripiegando invece sul campo di via Pace, comunque omologato per l’Eccellenza, categoria in cui dovrebbe – il condizionale al momento è d’obbligo – militare il Legnano Calcio per il prossimo campionato.

Tutto dipende insomma dalle notizie che arriveranno dalla Federazione, che ad oggi non si è espressa ufficialmente sull’iscrizione della società al campionato nonostante il presidente Enea Benedetto abbia confermato pubblicamente l’iscrizione. «Laddove questo Legnano non dovesse iscriversi e non dovesse essere più nell’organico della Federazione – ha spiegato Bragato – saremmo immediatamente disponibili ad appoggiare un progetto serio, come potrebbe e dovrebbe fare l’amministrazione comunale, davanti alla Federazione per ottenere il maggior beneficio e la massima categoria possibile. Questo oggi non è una possibilità perché quel Legnano è ancora quantomeno in un limbo. Quello che vogliamo è che allo stadio Giovanni Mari giochi una squadra che rappresenti la tradizione calcistica di Legnano, che parta da basi serie e solide e ci dia garanzie dal punto di vista della tenuta della società e possibilmente anche sul progetto sportivo e sociale».

Risposte che non sono comunque bastate al capogruppo del Movimento dei Cittadini Franco Brumana, che – ricordando come «il Lilla sia il colore di Legnano, non solo dei tifosi: chi ha una certa età si ricorda il Legnano in serie A, Gigi Riva, la rivalità con la Pro Patria» – ha chiesto all’amministrazione guidata da Lorenzo Radice di «promuovere soluzioni, fare in modo che le energie presenti nella città vengano spinte ad interessarsi al destino dei colori Lilla, cercare di rispondere alle esigenze che si presentano, fare un’opera di informazione e trattare con il Tribunale di Alessandria (che ha sottoposto a sequestro preventivo le quote Lilla, ndr)».

Ad oggi, però, un custode o un amministratore giudiziario non ci sono e l’operatività della società resta nelle mani della dirigenza pur se le quote non possono essere vendute. Si rimane quindi nel “limbo”: un limbo che non aiuta visti anche i termini ormai scaduti per eventuali iscrizioni ai campionati, un limbo su cui aleggia lo scenario ventilato dal consigliere della civica Toia sindaco Romano Colombo di «una squadra di settore giovanile che possa partire con una Terza Categoria» o magari vedersi concedere «una categoria più accettabile».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Luglio 2024
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