Curare le relazioni: “Le dosi dell’amore”
La nuova puntata della rubrica a cura dell'insegnante Simona Michelon parla di amore e dei tempi di libertà necessari per esercitarli
In questi giorni d’estate, più lenti e leggeri, si può godere della bellezza che abbiamo intorno.
Non solo natura ma anche sguardi ed esperienze.I ragazzi e le ragazze fioriscono e si alzano a dismisura, i preadolescenti cambiano voce, si incontrano i piccoli nelle carrozzine arrivati al mondo durante la fredda primavera, gli anziani fuori dai pochi cortili rimasti sono il ricordo più vivo che ho della mia infanzia, trascorsa nella casa di famiglia. È il tempo dei primi amori e delle prime delusioni, un tempo assoluto e unico di cui noi tutti abbiamo avuto bisogno per partire ad imparare ad amare.
“Eccomi, sono arrivato!” Tuonava il messaggio di una nonna con la foto di un bimbo appena nato, il 25 giugno 2024.
Il mio tempo si ferma e ora facciamo un passo indietro per godere della storia.
Il bimbo è il figlio di un amore incredibile costruito sulla tenacia di una mamma, che ha affrontato appena più che ventenne la malattia cattiva, si è curata con determinazione e con coraggio ha ripreso in mano la sua vita. I segni della malattia Le sono rimasti impressi nel petto. È una donna piena di voglia di vivere intensamente e la maternità è un’esperienza che ha sempre desiderato con tutta sé stessa.
Mentre è in cura e i medici pongono delle scadenze indicibili al suo desiderio, il suo rapporto amoroso si interrompe. Sembra franare tutto e invece no.
Marzo 2023:
La nonna, annuncia timidamente “Sara si sposa!”
“Scherzi?’”
“No! Ha trovato il suo principe azzurro e si sposano!”
Mi è sembrato un mezzo miracolo, ma in questi casi si tace perché ogni parola potrebbe rompere la fragilità di una magia che ha dell’impossibile.
Dicembre 2023:
La stessa nonna “Divento nonna!”
“Ma non puoi dirlo così, cioè davvero?”
“Si, Sara è incinta! E noi aspettiamo con i suoi genitori questo regalo”
Giugno 2024:
(Torniamo alla partenza) La nonna, “Eccomi, sono arrivato!” e invia la foto del piccolo.
I brividi corrono lungo la schiena, la testa per un attimo ripercorre tutto il percorso fatto. Sara ha salito quella cima ripida e incerta per due anni, con la tenacia di una guerriera, e Paolo, suo marito, le ha tenuto il passo e il fianco, da quando si sono incontrati. La nonna timidamente si lascia andare ad una felicità davvero troppo grande.
19 luglio 2024:
La nonna dice:
“Sara, tra annetto cercherà un altro bimbo. Lei parla al plurale, sempre!”
“Accidenti, non sei preoccupata per Sara, è tua figlia?”
“Si, ma questa è la sua vocazione e noi (si riferisce a Lei e al marito) possiamo solo che esserci, al suo fianco.”
Un grande sospiro chiude e lascia spazio ai pensieri.
Carissimi lettori e lettrici spero siate riusciti a seguire, non potevo non condivider con Voi questa storia lunga e intensa, ho omesso molte sfumature e i nomi sono di fantasia. Ma è tutto vero, anzi verissimo. E la mia famiglia ringrazia Dio di averci fatto incontrare questa nonna e la sua famiglia.
L’uscita della scorsa rubrica “La maturità oltre le medie” ha mosso diversi pensieri che sono arrivati in redazione, che hanno a che fare, stranamente, molto con la nostra storia. Si parla sempre di Amore, ovviamente,
il primo quello di Sara per il suo bimbo riempie tutto lo spazio e il tempo, un Amore che è l’essenza profonda dell’uomo.
Il secondo, quello della nonna, è un sentimento maturo che deve trovare il suo spazio e il suo tempo nella relazione, ed è l’unico Amore capace di generare l’unicità della vita di un figlio/figlia.
Dosare l’amore, nell’arco della vita, è un’arte sopraffina e talvolta dolorosa, durante il percorso di crescita dei ragazzi ci troviamo mille volte a dover capire fino a che punto arrivare.
Una mamma giornalista (Valeria Arini) racconta la sua fatica nel capire se è stata troppo leggera nel lasciarla andare la figlia ad un camp di pallavolo, con le amiche. Era entusiasta ma:
La sera arriva la chiamata “Mamma io non ce la faccio, ho bisogno di voi, ho avuto un attacco di panico”
La mamma “Sei stata coraggiosa, hai superato tutto, vedrai che domani andrà meglio. Goditi queste giornate che non torneranno più”
La bambina attacca il telefono mandandole un bacio.
Una Dirigente scolastica (Rita Piazza) riporta quanto i genitori facciano fatica a lasciar crescere i propri figli, in particolare di come si fatichi a collocare il ruolo “del dovere” nella relazione con i figli.
Se l’amore è indispensabile alla vita, ancor più importante è non imprigionare i figli in un amore che non è in grado di generare, di lasciare andare, che è anche essere responsabili di sé e per sé.
L’amore è un sentimento che vive (o dovrebbe sempre vivere) che matura con fatica, è un percorso di crescita fatto di traguardi e partenze, ma è soprattutto riconoscimento dei tempi della libertà e quando i ragazzi ci sembrano pronti per esercitarla ci si deve davvero convincere (a dosi) di quello che ha detto la nonna .. non possiamo solo che esserci, al suo fianco.
Avrai, avrai, avrai
Il tuo tempo per andar lontano
Camminerai dimenticando
Ti fermerai sognando
Avrai, avrai, avrai
La stessa mia triste speranza
E sentirai di non avere amato mai abbastanza
Se amore, amore avrai
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