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Ciclabile di via Novara nella bufera a Legnano. La giunta: “Manterremo i parcheggi in direzione ospedale”

Triplete di interrogazioni dalle opposizioni e tanti cittadini in aula consiliare per dire "no" alla nuova ciclabile in via Novara a Legnano

consiglio comunale legnano

Piste ciclabili ancora sul banco degli imputati a Legnano, in quello che sta diventando ormai un leit motiv della consiliatura iniziata nell’autunno 2020. Lunedì 29 luglio le proteste che commercianti e residenti nei giorni scorsi avevano affidato a lettere indirizzate a Palazzo Malinverni sono approdate anche in consiglio comunale, “canalizzate” da tre interrogazioni urgenti presentate da Fratelli d’Italia e Lega e portate in aula anche dalla viva voce di chi si sta trovando a fare i conti con il cantiere e con le preoccupazioni innescate dai lavori, con tanti cittadini presenti in una sala consiliare insolitamente affollata per ascoltare le risposte della giunta Radice.

«In questi giorni per una serie di tempistiche legate al finanziamento si è reso necessario avviare il cantiere per non incorrere nella revoca dei finanziamenti e lo abbiamo fatto sulla base del progetto disponibile sulla carta – ha sottolineato l’assessore alla partita Marco Bianchi, ribadendo i concetti espressi in una lettera indirizzata in giornata ai cittadini che avevano chiesto chiarimenti (qui il testo della lettera) -, che prevederebbe la riduzione delle zone parcheggio su entrambi i lati della strada. Il progetto è stato approvato e di conseguenza il cantiere è stato avviato in questo modo in base alle necessità di rispettare le tempistiche, ma già in aprile avevamo anticipato l’intenzione di procedere con una variante che lo modifichi: non verrà toccato il parcheggio della farmacia e c’è l’intenzione di conservare i parcheggi lato direzione ospedale».

Come? «Andando in deroga alle misure della pista ciclabile, che deve essere di 2,5 metri ma per brevi tratti può essere ridotta a due metri, come può essere ridotta la dimensione del cordolo da 50 a 40, ma anche a 30, centimetri – ha spiegato Bianchi, che ha ufficializzato anche la possibilità di chiedere una proroga rispetto ai tempi di attuazione del progetto confermata nei giorni scorsi dal Ministero -, rispettando i 3 metri di ampiezza per corsia di marcia previsti come dimensioni di sicurezza dal codice della strada».

Risposte, quelle arrivate dai banchi della giunta, che non sono bastate alle opposizioni. «Perché non approvare un progetto che già non contemplasse la cancellazione del parcheggio su entrambi i lati – si è chiesto il consigliere di Fratelli d’Italia Stefano Carvelli, dopo che già in apertura di consiglio il collega di minoranza Francesco Toia aveva parlato di «cattedrale nel deserto» -? A me viene il dubbio che voi abbiate provato a forzare la mano e che, vedendo le reazioni di scontentezza da parte di un gruppo di cittadini che tra l’altro si sono riservati anche azioni legali, questo sia il classico colpo di coda per tentare di salvare capra e cavoli. Se avevate già un confronto aperto con queste persone, perché non chiarire subito l’intenzione di rimettere mano al progetto? Si è dovuto aspettare che la gente si arrabbiasse, protocollasse una lettera, si presentasse in consiglio comunale».

«Quella strada è già stretta per i mezzi pesanti, e sarà notevolmente ridotta – ha aggiunto la consigliera della Lega Daniela Laffusa -: togliere parcheggi costringerà alcune attività a chiudere la serranda, quando avete approvato il progetto esecutivo non vi è venuto in mente che c’è dalla gente che lavora? Al di là di questo, che già di per sé è gravissimo, su via Novara c’è anche un problema di sicurezza. Vi invito ancora una volta a riflettere e cercare di avere un po’ di buon senso: i cittadini hanno delle difficoltà, e sono cittadini che pagano le tasse e hanno diritto di vivere con tranquillità, senza il timore di dover chiudere la propria attività o, per gli anziani, di dover lasciare l’auto a Canicattì. Basta con queste vessazioni in nome di un’ideologia che sta diventando un’ossessione».

Raffica di proteste anche dai cittadini presenti in aula, che a margine della discussione si sono confrontati con sindaco e assessore alla partita dando voce non solo alla propria contrarietà al progetto, ma anche ad una serie di dubbi legati in primis alla sopravvivenza delle attività economiche – qualcuno ha parlato di giornate con solamente due euro di incasso dall’avvio del cantiere, altri hanno ventilato il rischio che una decina di persone perdano il lavoro a seguito della realizzazione della ciclabile – e alla sicurezza per pedoni e veicoli. Dai cittadini presenti in aula anche la richiesta di ripensare i marciapiedi restringendoli e di introdurre la sosta a tempo per i parcheggi “superstiti”.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Luglio 2024
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