Lutto alla Fondazione Sant’Erasmo di Legnano per la scomparsa di Marino Landini, venuto a mancare venerdì 26 luglio all’età di 74 anni. Landini, che al momento del ricovero nella struttura di via Ferraris dieci anni fa non aveva parenti e ha trovato lì «la sua famiglia e tanti amici», è diventato per la RSA «una vera e propria istituzione», sempre presente in tutti gli eventi e le manifestazioni ufficiali tanto da essere ribattezzato “vicedirettore”. Il legnanese era stato anche un volontario della Protezione Civile di Legnano. Una figura decisamente apprezzata da tanti.

«Addio Marino – è il messaggio di cordoglio affidato ai social dalla Fondazione Sant’Erasmo -! Per dieci lunghi anni il Sant’Erasmo è stata la tua vera casa. Mancherà a tutti il tuo sorriso e la tua semplice, genuina e sincera voglia di stare con noi. Riposa in pace».

«Marino è mancato all’affetto di tutte le persone che gli volevano bene – aggiunge Mariangela Monticelli, sua amministratrice di sostegno -. Ringrazio tutto il personale della Fondazione Sant’Erasmo, presente e passato, per le amorevoli cure, l’affetto e l’amicizia che hanno reso sereno e gioioso il tempo dal lui trascorso in RSA».

Con profondo affetto Landini è ricordato anche dai volontari della Protezione Civile di Legnano dove ha prestato per tanti anni servizio. «Dall’inizio della nostra associazione di protezione civile, Marino è stato per tanti anni un nostro volontario – ricorda il presidente della Protezione Civile di Legnano Giuliano Prandoni -. Lo ricordiamo con la sua umiltà e semplicità, sempre sempre presente, anche quando certe emergenze richiedevano sacrifici oltre alle sue possibilità fisiche. Si è ritirato in silenzio, così come era avvenuto tanti anni fa alla sua amata sorella con cui viveva in una casa popolare, povera ma sempre pulita e in ordine, orgogliosi di mostrarla quando gli si faceva visita. È stato un esempio del vero spirito del volontariato. Una persona di animo buono e allegro, che sapeva dare tutto quello che poteva, anche quando forse era lui ad aver bisogno di volontari che lo aiutassero. Non ricordo nemmeno uno screzio, nemmeno una volta presente per farsi vedere, sempre sorridente, gentile e rispettoso verso tutti. Chi lo ha conosciuto ricorderà che per lui la divisa era solo come un abito di lavoro, non un distintivo di importanza. Grazie Marino, grazie per essere stato con noi».