Il Museo Fratelli Cozzi di Legnano ospite alla Camera dei Deputati con “Donne e motori, gioie e basta”
Il progetto "Women in power - dal sottotitolo 'Donne e motori, gioie e basta" è inoltre esposto in due luoghi cardine di Milano: Palazzo Pirelli, e Palazzo Castiglioni Bovara, sede di Confcommercio
“Gli stereotipi di genere si combattono agendo”… e guidando. Così Elisabetta Cozzi, direttrice del Museo Fratelli Cozzi, racconta la sua esperienza alla Commissione d’inchiesta sul Femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere, presieduta dall’On. Martina Semenzato.
E’ stato l’antico, e speriamo desueto, motto popolare “Donne e motori, gioie e dolori” a dare il titolo all’incontro tenutosi a Roma in questi giorno, organizzato dalla On. Semenzato, Presidente della Commissione ma, come ormai è noto, al Museo Fratelli Cozzi questo detto ha preso una nuova declinazione.
“L’azione è quella che ci contraddistingue, gli stereotipi si combattono agendo” ha ricordato Elisabetta Cozzi nel suo intervento dove ha raccontato l’esperienza maturata dal momento in cui è entrata nel modo automotive: “Un impatto scioccante, decisamente denigratorio dai modi di dire alle immagini”. Per questo il museo ha da sempre adottato il motto “Donne e motori, gioie e basta” che guida le iniziative culturali, gli eventi e la comunicazione.
All’evento, moderato dalla giornalista RAI Maria Leitner, erano presenti Roberta Bruzzone, Criminologa Investigativa, Psicologa Clinica e Forense e Profiler, Giovanni Copioli, Presidente Federazione Motociclistica Italiana, Letizia Marchetti, Campionessa Italiana e Tecnico FMI e Sabina Soldi Direttrice centrale ACI ed Elisabetta Cozzi, Presidente Museo Fratelli Cozzi che ha presentato il progetto del Museo Fratelli Cozzi “Woman in Power – Donne e motori, gioie e basta”, volto a promuovere una comunicazione non stereotipata e rispettosa della donna anche nel mondo dei motori.
“Sul tema del femminicidio, della violenza di genere, ci sono tante norme, ma c’è anche tanta stratificazione normativa e quindi si fatica nell’applicazione, nella reattività, nella tempestività – ha dichiarato l’On. Semenzato – dobbiamo lavorare sull’intelligibilità di queste norme. Però io ho voluto dare alla Commissione d’inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere un indirizzo che fosse quello della violenza economica, dell’indipendenza economica e del lavoro. Il 62% delle donne vittime di violenza non è economicamente indipendente, e due donne su tre non hanno un conto corrente: ci vuole una consapevolezza al femminile perché tantissime donne preferiscono che ce l’abbia il marito o addirittura il figlio”. Così Martina Semenzato, presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere, in occasione dell’evento “Donne e motori, gioie e dolori. Lavoro, passione, empowerment, stereotipi” da lei organizzato alla Camera dei Deputati”.
Semenzato, ha proposto che questa legge venga inserita all’interno del programma di educazione civica affinché venga implementata l’educazione economica finanziaria alle giovani donne, “perché poi l’82% delle donne sa di essere sottopagate, ma non alza una mano per lamentarsi, mentre gli uomini scalpitano un po’ di più: noi non guardiamo il nostro contratto, non guardiamo la nostra busta paga”.
Il Museo Fratelli Cozzi sta vivendo proprio in questi giorni la soddisfazione di vedere il progetto “Women in power – dal sottotitolo ‘Donne e motori, gioie e basta” esposto in due luoghi cardine della città di Milano: Palazzo Pirelli, e Palazzo Castiglioni Bovara (sede di Confcommercio).
Si tratta di una mostra fotografica giunta alla sua seconda edizione, e già si sta lavorando alla terza, in cui la fotografa Camilla Albertini ha interpretato i valori del progetto ritraendo venti protagoniste con le mani al volante e lo sguardo nello specchietto retrovisore.
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