Sono state consegnate questa mattina, 8 luglio, le chiavi ai primi inquilini delle case Aler di via Porta a Legnano, e nell’arco di due settimane (i prossimi appuntamenti sono il 10 e il 17 luglio) saranno 26 gli appartamenti occupati dai legittimi assegnatari.

Nel frattempo andranno avanti i lavori per portare a termine le finiture dell’altra ala della palazzina, delimitata come area di cantiere. Le tempistiche per la consegna degli altri alloggi non sono certe ma non dovrebbero essere lunghe.

«Ho dovuto aspettare tre anni per entrare in graduatoria e un anno e mezzo per avere le chiavi di casa dopo l’assegnazione, ma adesso sono contenta», ci dice una delle signore che oggi è entrata per la prima volta nel suo appartamento. Le stanze sono ampie, luminose e ben curate. E anche all’esterno la palazzina è completamente ristrutturata. Particolari non scontati, considerato lo standard degli alloggi di residenza popolare gestiti da Aler, mediamente datati e con problemi legati a infiltrazioni, presenza di muffa e crepe.

La storia di questa palazzina è particolarmente lunga e travagliata; i lavori di restauro sono iniziati 12 anni fa e il suo iter è stato più volte interrotto a causa di aziende fallite, occupazioni abusive e ritardi nel cantiere. Gli alloggi sono stati assegnati da oltre un anno ma i tempi per le finiture e gli allacci degli impianti elettrici sono stati particolarmente lunghi. Finalmente oggi abbiamo potuto assistere alla consegna delle prime case, alcune di queste riservate a indigenti e persone con disabilità. Per loro gli alloggi sono stati realizzati con bagni ampi e studiati per renderne possibile l’utilizzo in totale sicurezza e in autosufficienza.

Alla consegna delle chiavi era presente anche il consigliere comunale con delega alle politiche per la casa, Mario Brambilla e la custode sociale, Vera Bienati che insieme a Martina Gallini seguirà gli inquilini in questa prima fase di inserimento. Le due professioniste saranno a disposizione per eventuali problematiche offrendo un servizio di vicinanza e di aiuto per le problematiche che possono avere i nuovi residenti, in un contesto sociale molto variegato, con persone anziane, con fragilità, sole o con esigenze diverse.

Particolarmente turbolenta anche la storia dello stabile Aler a fianco, non ancora restaurato (si aspettano i fondi ndr), più volte finito alla ribalta della cronaca per problemi legati allo spaccio o al degrado dello stabile. Nel tempo sono stati fatti diversi interventi, a partire dalla messa in sicurezza in ballatoio che era a rischio crollo. Anche il passaggio più frequente delle Forze dell’Ordine ha contribuito a diminuire gli episodi legati ala sicurezza.