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Molestie sul lavoro, Centro donna Cgil: “Il problema c’è anche nell’Alto Milanese”

Loredana Serraglia referente del Centro Donna Cgil Ticino Olona è intervenuta per segnalare la presenza del fenomeno: "Spesso per paura di perdere il lavoro non si denuncia"

Violenza sulle donne

La paura di perdere il lavoro, oppure il timore di non essere credute. Sono ancora tante le donne che non denunciano i casi di molestie subite sul posto di lavoro. A dirlo è Loredana Serraglia referente del Centro Donna Cgil Ticino Olona che segnala con forza: Il problema c’è anche nell’Alto Milanese e lo sappiamo bene, ma in tante preferiscono non portare avanti una causa legale».

Serraglia, punto di riferimento del Centro Antiviolenza, è tornata oggi, giovedì 4 giugno, ad invitare la comunità a porre attenzione al fenomeno. E lo ha fatto proprio in occasione dell’ultimo report Istat pubblicato in questi giorni sul tema della violenza sulle donne nei posti di lavoro. Nel documento ad ampio respiro sono stati analizzati i dati del 2023. «Nel 2022-2023 si stima che il 13,5% delle donne di 15-70 anni, che lavorano o hanno lavorato, abbia subito molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita (soprattutto le più giovani di 15-24 anni, 21,2%) e il 2,4% degli uomini di 15-70 anni – si legge nel report -. In particolare si tratta di sguardi offensivi, offese, proposte indecenti, fino ad atti più gravi come la molestia fisica. Limitatamente agli ultimi tre anni precedenti la rilevazione del 2022-2023, le quote si fermano al 4,2% per le donne e l’1% per gli uomini».

Le molestie vengono subite anche al di fuori del mondo del lavoro: «Nello stesso periodo di riferimento, ne sono state vittime il 6,4% delle donne dai 14 ai 70 anni e il 2,7% gli uomini della stessa età. Poco più della metà di queste molestie avviene tramite l’uso della tecnologia (messaggi email, chat o social media)». Dall’analisi emerge poi che tra le vittime ci sono per lo più giovani donne, 21,2% nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni, contro il 4,8% dei coetanei uomini. Di poco inferiore è l’incidenza percentuale delle donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni (18,9%, rispetto al 3,7% degli uomini).

In sintesi nel corso della vita il 12,1% delle donne e l’1,8% degli uomini subiscono offese attraverso sguardi inappropriati e lascivi che mettono a disagio, la proposta di immagini o foto dal contenuto esplicitamente sessuale che offendono, umiliano o intimidiscono, scherzi osceni di natura sessuale o commenti offensivi sul corpo o sulla vita privata, in altri casi subiscono avances inappropriate, umilianti oppure offensive sui social, o ricevono email o messaggi sessualmente espliciti e inappropriati. Mentre il 5,9% delle donne e l’1% degli uomini ricevono proposte inappropriate di uscire insieme che offendono, umiliano intimidiscono o che si spingono a richieste di qualche attività sessuale, anche attraverso regali indesiderati di natura sessuale. «È ancora tanto il percorso da fare per poter finalmente risolvere questo problema – afferma Serraglia -. Ciò che possiamo fare è continuare a sensibilizzare la cittadinanza ed invitare le vittime a confidarsi con noi. Nel nostro piccolo abbiamo trattato diversi casi, ma spesso le procedure non vengono portate a termine per paura di perdere il posto di lavoro. Fa riflettere tutto ciò».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Luglio 2024
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