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A soli 17 anni è già ladro, torna nel Legnanese il tema del disagio giovanile

Il giovanissimo ladro aveva colpito un'attività di San Vittore Olona. Tornano di attualità le riflessioni dello psicologo Aparo che in un incontro a Legnano aveva segnalato l'incapacità della società di attuare politiche di integrazione per i giovani di seconda generazione

adolscente

La data di nascita segnata sulla sua carta d’identità è 2007, ma l’esperienza alle spalle di microcriminalità non coincide con la spensieratezza che dovrebbe vivere un giovane adolescente di 17 anni. Il minorenne in questione è l’autore del furto da duemila euro commesso (nella notte tra domenica 30 giugno e lunedì 1 luglio) in un negozio di scarpe a San Vittore Olona. Ora non si trova sotto il sole estivo a parlare del più e del meno con altri ragazzini, ma nel Centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria di Milano. Mentre il suo complice, un 15enne, è stato denunciato a piede libero.

A colpire è stato anche il suo comportamento spregiudicato: quella sera il 17enne ha persino posto resistenza ai carabinieri. E non ha espresso alcuna preoccupazione per le conseguenze del reato commesso.

Strade sbagliate

Immigrato di seconda generazione cresciuto in una famiglia di origine straniera ma nato in Italia. Una famiglia di lavoratori onesti. Non un ragazzo lasciato allo sbando. Ma un giovane che ha scelto una strada sbagliata, non per forza a senso unico. La sua storia non è isolata sul territorio del Legnanese e riporta l’attenzione sul fenomeno del degrado giovanile. Si parla quindi di minorenni che quasi per noia o per gioco, si trovano in situazioni di rischio compiendo primi furti, emulando comportamenti da film malavitosi e magari avvicinandosi a droga e alcol.

Un fenomeno ormai conosciuto: più pronunciato a Milano, ma presente seppur in maniera più marginale anche qui nella provincia. Anche per questo l’attenzione non va abbassata tanto più che il timore per le Forze dell’Ordine è quello di vedere questi comportamenti sbagliati evolvere in forme di criminalità organizzata. Ed è qui che tornano le riflessioni dello psicologo Angelo Aparo referente del “Gruppo della Trasgressione” che a margine di un incontro tenutosi all’Istituto Melzi di Legnano aveva spiegato: «Il degrado giovanile è un fatto oggettivo ed è riconducibile ad una mal gestione dell’immigrazione da parte della società incapace di integrare i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri. Questa è una società incapace in generale di dare risposte ai ragazzi in cerca di una loro identità nel periodo adolescenziale». Aparo nelle sue analisi chiama in causa tutte le realtà istituzionali e sociali come parte integrante di una comunità che deve responsabilizzarsi.  Quindi l’adulto oggi più che mai è chiamato a prendersi cura dell’educazione delle nuove generazioni dando risposte ai temi dell’accoglienza e istruzione con la consapevolezza di quanto sia dannosa l’intolleranza. Perciò appare necessaria una presa di coscienza collettiva di questo disagio che in realtà interessa tutto il mondo giovanile. Un processo lungo da realizzare, non c’è dubbio, ma che certamente può trovare terreno fertile nelle realtà scolastica: luogo di prevenzione, crescita emotiva e culturale.

Degrado giovanile, lo psicologo Aparo a Legnano: «La società non sa integrare i figli di immigrati»

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Pubblicato il 02 Luglio 2024
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