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Commozione ai funerali di “Ginetto”, storico edicolante di Legnano

In tanti si sono radunati nella chiesa dei Santi Martiri di Legnano per i funerali celebrati da don Walter Zatta con il diacono Marzio Consonni

Ginetto

In una chiesa colma d’affetto è stato dato l’ultimo saluto allo storico edicolante di Legnano Luigi Lodini, meglio conosciuto nell’Oltrestazione come “Ginetto”. Deceduto all’età di 90 anni il legnanese è riuscito a lasciare ricordi ed insegnamenti nel cuore di tanti cittadini che lo hanno incontrato. Per questo in tanti oggi, lunedì 17 giugno, si sono radunati nella chiesa dei Santi Martiri di Legnano per i suoi funerali celebrati da don Walter Zatta con il diacono Marzio Consonni.

Nell’edicola di via Menotti adesso ci saranno il figlio Guido e la memoria di un commerciante di altri tempi che ha saputo trasformare il suo negozio in una piccola agorà, un punto d’incontro per tanti legnanesi.

Ginetto

A conclusione della cerimonia funebre Marzio Consonni ha tracciato un sentito profilo dell’edicolante, che pubblichiamo di seguito.

C’e stato un tempo in cui, quando non si era occupai dall’attività lavorativa, si scendeva in strada, si faceva quattro passi e ci si fermava in edicola. Non c’era nemmeno bisogno di chiedere, il Ginetto già sapeva che quotidiano allungare. Quattro chiacchiere sulla vita del quartiere, sulla vita del paese, sulla vita in generale e poi si andava magari al bar e mentre si sorseggiava un caffè, si sfogliava il giornale. Un’abitudine che ha il sapore del passato, una fotografia del secolo scorso che fa vivere momenti nostalgici a chi ci pensa. Il tempo è cambiato e se la colazione al bar è ancora un’abitudine che ancora perdura, chi sta lentamente scomparendo sono le edicole. Ma qui, nel nostro quartiere, provvidenzialmente da diversi decenni è operativa ancora, in via Menotti un’edicola nella quale Ginetto ha presenziato, assieme a suo figli, sino a qualche settimana fa. Molto più di un semplice chiosco che vende giornali ma un ambiente dove ci si sente a proprio agio in cui cultura, informazione, politica, chiacchiere, rapporti personali profondi e superficiali si incontrano.

Uno sguardo al passato ci ricorda in tal modo che la sua edicola ha rappresentato lo spaccato esatto di noi, uno specchio, anzi una porta che per molti anni ha riflesso l’immagine degli abitanti dell’Oltrestazione ed allo stesso tempo ha permesso di accedere all’informazione sull’attualità. E, per quanto il digitale abbia attuato la sua rivoluzione, non riuscirà mai a replicare la sua potenza suggestiva, emotiva dei giornali di carta da lui distribuiti. Venuta a meno l’autorevolezza della carta stampata, si è perso il rituale di passare in edicola una volta al giorno, tuttavia molti i noi ancora, fidandosi anche dei suoi consigli, sempre discreti ed intelligenti, hanno continuato a frequentare il suo negozio che ha conservato così la propria funzione aggregativa. Ma, da ora in poi non lo troveremo più lì al suo posto dove ci accoglieva con quelle arguzie che davano una carica di positività alle giornate. Da oggi potremo guardarlo solo in foto e tutto quello che resta di lui è racchiuso nei nostri ricordi.

Ma i ricordi sono un’arma potente: nessuno è in grado di cancellarli e quelli più forti sopravvivono persino al tempo he fugge senza pensare alle vittime che miete. I ricordi sono il ponte tra questa vita e l’eternità che tutti ci aspetta. Questi ricordi sono il nostro bene più prezioso e anche se un giorni ci verrà voglia di colloquiare con lui, e non potremo farlo, ci tufferemo proprio in un ricordo, lo vivremo assieme ed allora sarà compiuto un grande miracolo. Caro Ginetto, qui mancherai a tutti, ai tuoi familiari in primo luogo, e poi ai tuoi amici e ai clienti che (come tu dicevi) ti facevano sentire meno pesanti le giornate. Mancherà soprattutto la tua sincerità, il tuo modo di vedere la vita e di affrontarla, la tua serietà che diventava simpatia all’occorrenza. Verseremo anche delle lacrime e sicuramente passeremo giorni non felici; è inutile far finta di niente, ma poi ci guarderemo indietro, penseremo al tuo ottimismo e ci ricorderemo della tua ironia, ci ricorderemo che un giorno saremo di nuovo assieme e ritorneremo a sorridere; ci ricorderemo insomma che non sei andato via per sempre e che questo saluto è stato solo un arrivederci.

Il diacono Marzio Consonni

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Giugno 2024
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