Un provvedimento giudiziario aumenta le nubi sul futuro del Legnano Calcio. Arriva da Alessandria, città dove l’attuale presidente lilla ha lasciato ricordi non bellissimi (per usare un eufemismo) insieme a deferimenti, penalizzazioni e multe.

Il gip del tribunale della città piemontese ha disposto in data 3 maggio (provvedimento notificato il 7 maggio) il sequestro delle quote della società sportiva, nell’ambito del procedimento penale 1002/2024. Lo ha scoperto la collega Mimma Caligaris di AlessandriaNews, giornale del network de IlPiccolo grazie ad una visura camerale. 

Non si conoscono i termini dell’indagine. Fatto sta che con questo sequestro in essere il presidente Benedetto non può discutere con l’amministrazione comunale di Legnano per quanto riguarda l’utilizzo nè dello stadio Mari nè dei campi per le giovanili. Il verbale degli accertamenti sarebbe poi stato trasmesso alla Procura della Repubblica (oltre che alla Figc). I reati contestati sono collegati all’operato di Benedetto nel corso della sua esperienza ad Alessandria.

«Non ho nulla da temere perché sono convinto di poter dimostrare la correttezza, legittimità e liceità del mio operato ad Alessandria e la mancanza dei presupposti per il sequestro. Ho già incaricato i miei legali di impugnare il sequestro preventivo. Questo non intacca la nostra volontà e determinazione nel procedere con l’iscrizione del Legnano e nell’eventuale richiesta di ripescaggio», ha comunicato Benedetto ad AlessandriaNews dopo essersi consultato con il propio legale, l’avvocato Giuseppe Pipitone.