«Ora c’è anche il Jazz!». Si allarga infatti ad altre forme di intrattenimento la proposta culinario-spettacolare del Centro Civico Pertini-Il Salice di Mazzafame Legnano.

Venerdì 7 giugno, graziati da una serata finalmente estiva, gli organizzatori dell’evento hanno allestito, secondo una formula di successo ormai consolidata, un abbinamento cucina-palco molto azzeccata, pur con un pizzico di timore che il menù proposto potesse non incontrare i favori del pubblico. Infatti, la Jambalaya è una specie di Paella molto saporita, tipico piatto povero (in realtà più che ricco) di New Orleans, una delle culle del Jazz made in USA. Le numerose richieste di bis hanno però tolto ogni dubbio.

Intanto, a “scaldare” un po’ l’ambiente, anche se non sembrava ce ne fosse bisogno, il duo acustico I Duetti di Brie sciorinavano con le loro chitarre musica soft tratta dal loro enorme repertorio.

Poi sul “piccolo” palco del Pertini si sono stretti i quattordici (14!) musicisti della Borsound 1919, diretti dal maestro Fabio Buonarota, per eseguire una serie di brani conosciuti anche dal pubblico meno appassionato al genere, spaziando da Moonlight serenade a In the mood, da American Patrol a Pennsylvania 5-6000, spingendo ai vertici dell’emozione gli ascoltatori quando agli strumenti si è unita la splendida voce di Virginia Bevilacqua che con Over the rainbow ha portato tutti a credere in qualcosa di straordinario oltre l’arcobaleno. E come bis non poteva mancare Minnie the moocher, il brano che ha reso immortale Cab Calloway (quello che si vede nel film The Blues Brothers, per intenderci) e che chiama il pubblico a rispondere allo SCAT (la voce che imita lo strumento con fonemi senza senso) del cantante.

A tracciare un importante fil rouge che ha reso migliore la comprensione dei testi, ogni tre brani l’intervento della coppia Monia Marchiori e Luciano Mastellari che hanno raccontato in modo ironico ma preciso sprazzi e aneddoti sulla vita degli autori dei brani presentati. Pubblico numerosissimo, grande serata, del cui successo va dato merito a tutti quelli (dipendenti della cooperativa, volontari del Centro Civico, artisti ed attori) che, ciascuno nel proprio ruolo, hanno contribuito a far sì che questa si trasformasse in un evento di grande qualità.