Ciclabile in via 29 maggio a Legnano, la protesta dei commercianti scalda il consiglio comunale
Tra il pubblico una cinquantina di persone infuriate per il passaggio della corsia ciclabile. Non passa la mozione per sospendere il progetto. Il sindaco: "Nostro voto contrario non è una chiusura preconcetta"
Urla, applausi, insulti. L’aula del consiglio comunale sembra un palazzetto con due fazioni divise sul progetto della bicipolitana in via 29 maggio a Legnano. Tra il pubblico una cinquantina di persone, in prevalenza residenti e commercianti dell’arteria che porta a Castellanza infuriati per il passaggio della corsia ciclabile, in quanto a loro parere andrebbe a togliere posti auto (si stima la perdita di 8 posti auto, che sarebbero però recuperati nelle immediate vicinanze, ndr) e a peggiorare sicurezza e viabilità.
Quello che doveva essere un franco confronto politico anche questa sera, 7 maggio, si è trasformato come spesso accade in una bagarre. L’amministrazione comunale è rimasta sulle proprie idee, confermando la volontà di proseguire con il percorso avviato, con una possibile apertura sulla proposta avanzata dal consigliere del Movimento per i Cittadini Franco Brumana: valutare la strada ciclabile a 30 km/h con precedenza per i ciclisti, al posto della corsia ciclabile in tutta la via o perlomeno fino a via Stoppani. In questo modo non verrebbero nemmeno realizzati i tanto contestati parcheggi a lisca di pesce con ingresso in retromarcia.
Tale ipotesi potrebbe essere presa in considerazione nel tratto tra via Mazzini e via Cavour, sempre al posto della corsia ciclabile, ma anche in altri tratti: «Abbiamo chiesto ai tecnici di fare delle valutazioni» ha detto in modo pacato l’assessore alle opere pubbliche, Marco Bianchi, tra le accese proteste del pubblico. L’assessore ha anche assicurato che tutto il progetto è a norma secondo il codice della strada e che non saranno tolti posti auto.
Il dibattito è poi degenerato: «Quello che fate davanti a 50 cittadini è un insulto alla loro intelligenza. Persistere con questa idea va contro ogni modo di agire democratico», ha detto con toni duri la consigliera della Lega Daniela Laffusa, sostenuta dai colleghi di lista Toia e Fratelli d’Italia, Forza Italia, già pronta a raccogliere le firme per il referendum sulla ciclabile in via 29 maggio. Progetto che secondo le opposizioni non ha i numeri e le misure per essere realizzato. «Non cambierà nulla, è una semplice segnalazione per chi va in bicicletta: si sta solo gettando fumo negli occhi delle persone», ha ribattuto il consigliere delegato alla bicipolitana, Paolo Garavaglia. «Noi commercianti oltre ad avere raccolto oltre mille firme constatiamo un malcontento che si sta allargando anche al di fuori del quartiere», è il commento di un negoziante tra il pubblico.
Il sindaco: “Il voto contrario non è una chiusura preconcetta”
Come da copione la mozione presentata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Stefano Carvelli che chiedeva di «sospendere il coronoprogramma del progetto per sedersi al tavolo con gli esercenti e raggiungere un accordo che possa soddisfare tutti», non è passata per i voti contrari della maggioranza. Favorevoli invece tutte le minoranze di centrodestra e i consiglieri Franco Brumana e Federico Amadei: «Fare politica significa anche rimanere coerenti sulle proprie idee», ha detto il consigliere comunale del Pd Giacomo Pigni. «Fare buona politica significa essere capaci di cambiare idea», hanno risposto a più riprese le opposizioni, il cui auspicio è che l’apertura mostrata dall’assessore Bianchi sulla strada ciclabile possa perlomeno riaprire il confronto. Di certo l’intera via 29 maggio sarà asfaltata. Alla fine una parziale apertura è arrivata dal sindaco Lorenzo Radice: «Questo voto contrario non lo vedo come una chiusura preconcetta – ha detto il primo cittadino – Valuteremo la strada ciclabile, almeno in alcuni tratti, asfalteremo la strada e rivedremo i parcheggi a sosta. Il percorso va avanti ma dall’ascolto porteremo accorgimenti migliorativi».
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