Genti venute dall’Est: domenica 5 maggio si festeggia la Pasqua ortodossa, anche nell’Alto Milanese
Sono rumeni, russi, ucraini, balcanici ma anche africani copti d'Egitto e del Corno d'Africa. Tante chiese diverse e distinte, unite dalla data del calendario
Domenica 5 maggio è un giorno speciale per centinaia di milioni di persone nel mondo, accomunate dalla fede ortodossa: è il giorno di Pasqua per milioni di persone che fanno parte di tante chiese distinte, in Paesi molto diversi, radicate in territori che vanno dal Circolo Polare Artico fino al Corno d’Africa, passando per i Balcani e il Medio Oriente (nella foto: processione ortodosso-rumena a Cuggiono; dalla pagina facebook della parrocchia).
Una presenza religiosa oggi diffusa anche in Occidente, per effetto delle massicce emigrazioni, già a partire dagli anni Novanta: sono fedeli rumeni, russi, ucraini, moldavi, ma anche copti d’Egitto e di Etiopia. Oggi presenti anche nell’Alto Milanese e Nord Milano
La Pasqua, al di là del significato religioso, è da molte persone dell’Est sentita anche come un momento di festa, con le sue tradizioni che “contagiano” anche chi non è credente (un po’ come avviene per il Natale in Italia) e comunque è legato alle proprie radici.
I fedeli del Patriarcato di Mosca
A Legnano i fedeli della chiesa ortodossa russa del Patriarcato di Mosca si ritrovano alla chiesa di Santa Maria Maddalena alla Ponzella.
La celebrazione d Pasqua inizierà a tarda sera di sabato e durerà alcune ore.
Tipico della Pasqua russa è il kulìč, il dolce simile nelle forme al panettone (e forse proprio gli emigrati russi, arrivati a Milano, contribuirono a dare al panettone la forma “alta”).
Fedeli al patriarcato di Mosca sono poi anche molte persone bulgare, serbe, georgiane, ucraine soprattutto orientali, moldave.
Un punto di riferimento c’è anche a Varese, dove la comunità ha una sua chiesetta – riconoscibile dal campanile con croce ortodossa – nel piccolo centro storico del quartiere di Casbeno.
La chiesa rumena
«Paște fericit» è l’augurio in rumeno che si sentirà nelle chiese ortodosse rumene.
Una parrocchia – parohia Sfântul Cuvios Paisie Aghioritul – ha sede a Cuggiono (chiesa di via Cavour) e la celebrazione della Pasqua già in passato ha visto anche una processione nelle strade, qui come anche a Corbetta, parrocchia collegata (ospitata nella chiesa di Sant’Ambrogio). Un’altra parrocchia è a Rho, una terza a Limbiate, al confine tra Brianza e Nord Milano.
La chiesa di San Cipriano e Santa Giustina in viale Europa a Varese è riferimento per buona parte dei fedeli rumeni del Varesotto. Dalla zona lungo il Sempione, ad esempio Somma Lombardo, si recano anche a Verbania, alla parrocchia di San Luca Evangelista, un bell’edificio sulla collina di Pallanza.
La chiesa di Verbania durate una celebrazione di PasquaGli ucraini greco-bizantini
Hanno già festeggiato un mese fa, il 31 marzo, gli ucraini della chiesa greco bizantina, vale a dire ortodossi di rito ma in comunione con la chiesa cattolica di Roma.
«Essendo in Italia abbiamo deciso insieme all’esarca di seguire il calendario gregoriano, dunque festeggiamo il Natale al 25 dicembre e la Pasqua quest’anno l’abbiamo già fatta al 31 marzo» spiega padre Volodymir Misterman, che sacerdote della comunità di Varese e di Gallarate.
In Ucraina invece a chiesa greco-bizantina festeggerà comunque domenica 5 maggio, al pari delle altre chiese ortodosse del Paese, dove c’è un’ampia – come noto – minoranza russa ma anche la minoranza di lingua moldava, al confine sud-occidentale del Paese (una parte degli ucraini è fedele del Patriarcato di Mosca o della Chiesa rumena).
I copti dell’Egitto
Ortodossi sono anche i copti, i cristiani dell’Africa orientale, dall’Egitto al Corno d’Africa, Etiopia ed Eritrea. Una realtà molto presente in Lombardia, fin dagli anni Settanta: i cristiani sono particolarmente presenti nella comunità di egiziani emigrati (non è raro vedere immagini cristiane nelle pizzerie egiziane, ad esempio).
Nella zona dell’Alto Milanese c’è la chiesa dei San Mina e Papa Cirillo VI, nel popolare quartiere del Matteotti a Saronno, e quella di Pero, mentre i fedeli d’Eritrea – presenza storica a Milano – e quelli di Etiopia hanno diverse chiese nel capoluogo lombardo.
Un’immagine, tratta da un video, dell’interno della chiesa di San Mina e Cirillo VI, a Saronno, ricavata in una vecchia palestra abbandonataTante tradizioni diverse (e alcune comuni)
In molti Paesi la Pasqua è un momento centrale e molto sentito, del resto per tutti i cristiani sarebbe il culmine dell’anno liturgico, anche se in Occidente il Natale ha preso il sopravvento come momento di festa e di vacanza.
Un momento della celebrazione davanti alla chiesa rumena a VerbaniaOvviamente le tradizioni locali legate alla festa sono molto diverse, anche se ci sono alcuni elementi che ritornano.
Ad esempio la tradizione delle uova dipinte, tra cui quelle rosse che simboleggiano il sangue di Gesù Cristo e che le famiglie portano in chiesa.
Particolare è anche la “battaglia con le uova”, in cui due persone si sfidano a chi riesce a rompere l’uovo sodo altrui (è una tradizione che nei Balcani è anche dei cattolici). Un gesto dal simbolismo profondo, perché l’uovo rappresenta la tomba di Cristo e la rottura simboleggia dunque la risurrezione dal sepolcro.
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