Amato e Stasio al Liceo Galilei di Legnano tra Corte costituzionale e libertà di scelta
Al centro dell'evento i giovani liceali e le loro domande partendo dal libro “Storie di diritti e di democrazia” scritto a quattro mani dal professor Amato e da Stasio. Prossimo appuntamento con Nando dalla Chiesa
La libertà di scelta come diritto da preservare. È tra i concetti più importanti emersi durante il primo degli incontri previsto nel programma “Il liceo dei cittadini” del liceo Galilei di Legnano. Un confronto partecipato e ricco di riflessioni tenutosi nei giorni scorsi nell’aula magna dell’Istituto di viale Gorizia. Al centro dell’evento i giovani liceali e le loro domande. Quesiti sui temi trattati nel libro “Storie di diritti e di democrazia” scritto a quattro mani dal professor Giuliano Amato e la dottoressa Donatella Stasio. Entrambi, in collegamento da Roma, hanno saputo dare chiare risposte ai i ragazzi del quarto e quinto anno che, coordinati dal prof. Luca Scarafile, hanno preparato i loro interventi.
A fare gli onori di casa è stata la dirigente scolastica Fiorella Casciato che ha ricordato quanto sia importante l’apprendimento attivo attraverso «il confronto critico e concreto». Ed anche nell’ambito scolastico che si alimenta la formazione di una cittadinanza attiva. Non a caso l’incontro con il prof Amato rientra in un articolato percorso di attività nell’ambito dell’Educazione civica. Il programma seguendo sempre questo fil rouge proseguirà con altri incontri, che si svolgeranno in presenza. Mercoledì 17 aprile si terrà “Vivere la legalità” con il prof. Nando dalla Chiesa e martedì 21 maggio i liceo accoglierà Marta Cartabia, lei parlerà ai liceali di giustizia e costituzione.
Il confronto tra i liceali e Amato
L’incontro si è aperto con un argomento particolarmente sentito dalla giovane platea ossia il “fine vita”. Un tema affrontato attraverso il caso, citato dal prof Amato, del suicidio assistito di Dj Fabo nel 2019 che ha portato alla legalizzazione del suicidio assistito in Italia, tramite la sentenza della corte costituzionale. Alla domanda posta dai ragazzi: “Nei paesi in cui il suicidio assistito è legale da prima dell’Italia, come nei Paesi Bassi, è possibile chiederlo anche in caso di malattie psichiatriche. Secondo dovrebbe essere così anche in Italia?”. Amato ha risposto: «L’Italia non è pronta per questa questione. Il suicidio assistito dell’attuale legislazione vale per i casi in cui la sofferenza psichica deriva da quella fisica. La sofferenza psichica è la perdita della speranza. Una volta perduta quella, dice la corte, non bisogna costringere una persona a vivere nel dolore fino alla morte. Per il momento il parlamento è diviso sulla questione e ciò non promette bene».
Il suicidio assistito
Attraverso i diversi quesiti posti dai liceali si è parlato della legalizzazione del suicidio assistito in Italia, evidenziando le differenze normative e di approccio rispetto ad altri paesi e la complessità della sofferenza psichica rispetto a quella fisica. Amato ha sottolineato l’importanza dell’autodeterminazione e della necessità di una regolamentazione chiara per il personale medico in merito all’obiezione di coscienza. È intervenuta anche la dottoressa Stasio, aggiungendo le sue riflessioni sul tema dell’aborto: «È un tema che divide l’opinione pubblica». Stasio ha evidenziato l’importanza della legge 194 come misura per favorire una maternità consapevole, pur riconoscendo le problematiche legate alla disponibilità del personale medico e alla necessità di non limitare il diritto delle donne di scegliere: «È un tema che va risolto, perché la libertà di coscienza di un medico non deve ostacolare la libertà di una donna di interrompere la gravidanza. Va garantita la libertà di scelta».
Le famiglie arcobaleno
Sempre in quest’ambito si è toccato il delicato tema riguardante i diritti dei figli di famiglie non tradizionali, quindi la maternità surrogata e le famiglie arcobaleno. Qui gli studenti hanno domandato: «Le è mai capitato di imbattersi in pregiudizi verso coppie omo con figli generati tramite maternità surrogata?». Stasio nell’evidenziare la necessità di una nuova legislazione che tuteli pienamente i loro diritti, contrastando pregiudizi e discriminazioni ha risposto: «No, ma c’è ancora ostilità e pregiudizio verso le famiglie arcobaleno e i loro bambini, anche tra i politici progressisti. È un dato di fatto che la natura mette molte coppie di fronte a scelta riguardo al fare un bambino per via di problemi di salute. Bisogna mettere al primo posto gli interessi del bambino e c’è bisogno di una nuova legislazione nei confronti dei figli di coppie omogenitoriali perché quella attuale è insufficiente».
L’ergastolo
Il dibattito si è esteso alla detenzione carceraria, toccando temi come l’ergastolo, i principi carcerari per i membri delle organizzazioni mafiose, la giustizia riparativa e la carcerazione preventiva. Amato e Stasio hanno enfatizzato l’importanza della rieducazione, della reintegrazione sociale dei detenuti e della comunicazione tra vittime e trasgressori come strumento di pacificazione. «L’ergastolo è una pena giusta ma accompagnata della possibilità di non morire in prigione, uscire prima se la pena porta la rieducazione prevista dalla costituzione – precisa Amato -. La persona non deve coincidere col reato, ma deve allontanarsi da esso».
Ed infine, gli studenti con una domanda hanno toccato anche il tema della comunicazione e della politica: «Da dove nasce la concezione diffusa secondo cui la corte sia distaccata dalla realtà civile e deve esprimersi con termini aulici a differenza dei politici? Come si è evoluta la comunicazione politica?». Qui il prof Amato ha sottolineato che una volta l’unico modo per dare autorevolezza al potere era «dargli l’aura di un potere che discende dall’ alto ed è quindi superiore». Ed oggi invece, ha sottolineato Stasio la corte cerca di «stare al passo con lo sviluppo tecnologico e ha acquisito la consapevolezza del suo dovere di comunicare non per consenso ma per instaurare fiducia nei cittadini. Strumenti come interviste ma anche i social permettono di entrare in contatto con i cittadini».
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