Braccialetto elettronico per un 52enne violento di Legnano. L’uomo è stato sottoposto a questa nuova misura preventiva proprio in questi giorni. Ad applicare questo provvedimento è stata la Polizia di Stato di Legnano, nell’ambito delle molteplici attività attuate per contrastare la violenza sulle donne.

Giovedì 28 marzo il 52enne (di origine marocchina) è stato colpito dal divieto di avvicinamento con il braccialetto elettronico. Un provvedimento d’urgenza voluto dalla Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano in attesa dell’udienza per l’applicazione della sorveglianza speciale. Una misura richiesta nell’ambito di un procedimento amministrativo per tutelare la vittima, ossia la coniuge dell’uomo: una cittadina marocchina di 48 anni, che poche settimane prima lo aveva denunciato per maltrattamenti.

Non è la prima volta che gli uomini del Commissariato di via Girardelli applicano questo tipo di provvedimento. Nel dicembre del 2013, poco dopo l’inaugurazione della stanza dedicata alle donne vittima di violenza, è stato effettuato un arresto per atti persecutori con l’applicazione delle misure previste dal decreto Roccella, tra cui l’applicazione del braccialetto elettronico.

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Il braccialetto elettronico

Si tratta di uno strumento, introdotto di recente dalla Legge Roccella, così che l’uomo violento non possa avvicinarsi ai luoghi visitati dalla vittima: la residenza, il posto di lavoro e tutti i posti abitualmente frequentati. La misura impone l’obbligo di tenere una distanza di almeno 500 metri da ogni luogo sensibile. L’eventuale violazione (disciplinata dall’art. 75 bis della Legge nr. 159/2011) comporta l’invio di impulsi dal braccialetto elettronico: un avviso che permette il pronto intervento delle Forze dell’Ordine e l’arresto.