Tre figli dai 35 anni in su: “Il primo si è fatto aspettare, il terzo è stato il regalo dei miei 44 anni”
Un figlio a 40 anni non è più un'eccezione: per questo LegnanoNews ha scelto di raccontare le storie di chi è diventata mamma un po' più tardi della media
Diventare madri a 40 anni e oltre. Tra le celeb gli esempi non mancano, da Naomi Campbell che è diventata mamma a 51 anni a Hillary Swank che ha partorito due gemelli pochi mesi prima di compierne 49. Ma un figlio a 40 anni non è più un’eccezione anche al di là del red carpet, anche nel Legnanese. Lo dicono le statistiche sull’età delle partorienti relative all’Ospedale di Legnano, che lo scorso hanno ha registrato complessivamente 935 parti: la stragrande maggioranza delle partorienti, ovvero 870, aveva meno di 40 anni, ma in corsia sono passate anche 61 mamme tra i 40 e i 45 anni e 4 con più di 45 anni.
Ma perché si aspetta sempre di più? A questa domanda non c’è una sola risposta: c’è chi aspetta l’uomo giusto, chi ancora è in cerca di un lavoro stabile e in linea con le proprie aspettative, chi è alle prese con una cicogna che si fa desiderare. Il fatto di fatto, però, rimane, e per questo LegnanoNews ha deciso di raccontare le storie di chi è diventata mamma un po’ più tardi della media (qui il form per raccontare la vostra esperienza).
Come Lucia, che di figli ne ha avuto tre, il primo a 35 anni e l’ultimo a 44. «Sono mamma di tre figli avuti a partire dai 35 anni – ci racconta Lucia, che sottolinea di aver trovato all’Ospedale di Legnano «un ambiente accogliente e persone dolci e disponibili -: fino da quando mi sono sposata sapevo di volere più di un figlio. Il primo si è fatto desiderare parecchio, il secondo invece è arrivato quasi subito, mentre l’ultimo è stato il regalo dei miei 44 anni: con l’ultima gravidanza ci siamo rimessi in gioco. Fortunatamente sono state tre esperienze bellissime e i miei datori di lavoro, uomini e papà, sono stati molto comprensivi e disponibili alle esigenze di una mamma: grazie a questo ho potuto continuare a lavorare e gestire la mia famiglia».
Lucia, infatti, nonostante qualche passaggio dal part-time al full-time, non ha mai smesso di lavorare: «Faccio un lavoro in linea con i miei studi e le mie aspirazioni – conclude -: ho un lavoro che mi piace e posso gestire la mia famiglia. È che quello che ho sempre voluto fare e ci sono riuscita: non è facile, ma sono la persona più felice del mondo».
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