Lo spettacolo su Gino Strada al Pertini di Legnano fa riflettere sulla guerra
Nora Picetti ha dato voce ad un estratto dell’ultimo libro-testamento “Una persona alla volta” di Gino Strada, chirurgo di guerra e fondatore di Emergency, la cui sezione di San Vittore Olona ha fortemente operato per la realizzazione dell’evento
Serata ad alto tasso emotivo quella in cui ieri, al Centro Pertini – Il Salice, Nora Picetti attrice di sensibilità e duttilità particolari – per il progetto “Al Pertini Teatro è di casa” diretto da Luciano Mastellari – ha dato voce ad un estratto dell’ultimo libro-testamento “Una persona alla volta” di Gino Strada, chirurgo di guerra e fondatore di Emergency, la cui sezione di San Vittore Olona ha fortemente operato per la realizzazione dell’evento.
I brani scelti da Nora, alternati a pillole dei capolavori dei Pink Floyd, che Gino Strada amava ascoltare nei rari intervalli del suo terribile lavoro (terribile in quanto spesso si trovava a dover scegliere su chi intervenire a discapito di altri feriti), messe in scena con le luci da Roberto Bovati, hanno descritto un panorama di inaccettabile miseria causato dalla guerra in una quarantina di Zone del mondo, tutte causate da interessi economici dei Paesi più ricchi e le cui vittime sono per il 93% civili e al 37% bambini.
Ma anche, denuncia Gino Strada, conflitti all’apparenza meno cruenti e pesanti proprio in quei paesi più agiati e, per questo indifferenti: l’investimento dei governi in spese militari tre/quattro volte superiori a quello per la sanità pubblica, con grave nocumento per l’assistenza ai cittadini il cui diritto alla salute non è un privilegio ma un dovere delle Istituzioni ad essa preposta.
E il pubblico presente al limite della capienza della sala, toccato nelle corde più sensibili dalla emozionante ed emozionata prestazione di Nora, ha tributato alla fine il giusto compenso all’artista sciogliendosi in un applauso interminabile e commosso.
Prossimo appuntamento di tutt’altro genere in quanto proiettato verso la comicità, è quello di sabato 10 febbraio che vede il ritorno di Paolo Faroni, questa volta non da solo in scena, impegnato in una raffica di dialoghi tra
brillanti nonsense e assurda quotidianità – titolo “Grasse risate, lacrime magre”.
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