Mons. Delpini ai giovani del Decanato di Legnano: “Le relazioni più importanti sono quelle che ci fanno camminare insieme”
Ai tanti interrogativi posti dai ragazzi l'arcivescovo ha risposto consegnando tre immagini: quella del sale, della luce e del lievito
Oltre agli ospiti della Fondazione Sant’Erasmo e agli amministratori comunali del Decanato di Legnano, l’apertura della visita pastorale di mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ha coinvolto il mondo giovanile con un incontro a Cerro Maggiore. Il racconto nella testimonianza di Francesca Ponzelletti.
L’arcivescovo Mario ha iniziato la sua visita pastorale a Legnano incontrando giovedì 11 gennaio i giovani del decantato. È stato accolto a Cerro nella parrocchia dei santi Cornelio e Cipriano e la serata è iniziata con la preghiera del Vespro, che il vescovo Mario ha presieduto con estrema semplicità e umiltà. Subito dopo si è tenuto un momento conviviale al quale è seguito il vero fulcro della serata: il dialogo tra il vescovo e i giovani.
I ragazzi hanno posto diverse domande al vescovo, riguardanti soprattutto i temi fondamentali della testimonianza, della vocazione e delle relazioni. A questi interrogativi il vescovo Mario ha risposto consegnando ai giovani tre immagini: quella del sale, della luce e del lievito; il sale per dare sapore alla vita, la luce per illuminare le possibilità di bene che si vedono e che si possono mettere in pratica nel quotidiano e il lievito perché i giovani si prendano cura delle relazioni e diffondano la bellezza della vita cristiana vissuta secondo il comandamento dell’amore.
Sono emersi dal dialogo anche i tanti dubbi dei giovani, che si trovano di fronte a una società in grado di proporre modelli basati sull’opportunismo e sulla convenienza, e che vivono tutte le incertezze che il passaggio alla vita adulta porta con sé. Ma come vivere tutto ciò? Il vescovo, ancora una volta, ha esortato i giovani a vivere seguendo la logica dell’amore, l’unica in grado di portare alla “definitività”. Non poteva mancare una riflessione sull’oratorio, luogo che tutti i giovani chiamano casa perché proprio lì hanno visto nascere i rapporti migliori e hanno sperimentato la bellezza della condivisione. Il vescovo ha infatti sottolineato che le relazioni più importanti sono proprio quelle che permettono di camminare insieme, perché la vita cristiana non può essere vissuta sulla scia dell’individualismo.
Francesca Ponzelletti
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