Offese fuorionda in consiglio a Legnano, Radice: «Non sono stati fatti nomi ma “il re è nudo”»
Sulla richiesta di dimissioni del presidente del consiglio Umberto Silvestri, dopo le offese pronunciate in un fuorionda, interviene il sindaco Lorenzo Radice
Sulla richiesta di dimissioni del presidente del consiglio Umberto Silvestri, dopo le offese pronunciate fuorionda, interviene il sindaco Lorenzo Radice che, in occasione del bilancio di fine anno, ha dichiarato: «La seduta era finita, ed è stato il classico “fuori onda”, ma questo non giustifica il fatto che tutti dobbiamo imparare a usare parole più opportune. Detto ciò sono andato ad ascoltare la registrazione. Il presidente del consiglio non ha fatto nessun nome ma c’è stata comunque una difesa d’ufficio nei confronti del consigliere Francesco Toia da parte del suo gruppo. Eppure quella sera c’erano altri assenti tra i banchi della minoranza».
Da qui la riflessione del primo cittadino che invita «a farsi delle domande». «È talmente evidente che all’interno del consiglio c’è un problema che ha un nome e un cognome che questo ci deve imporre una domanda. Ogni volta che quel consigliere si siede in aula si crea uno stato di agitazione, tensione e nervosismo. Il fatto che il suo gruppo abbia subito tirato fuori il suo nome significa che sappiamo benissimo tutti che “il re è nudo”».
Radice ammette anche che certe reazioni non sono opportune: «A turno tutti sbagliamo – dichiara – ma certe reazioni, che considero sbagliate, sono figlie di un clima che viene sapientemente creato e gestito. Le dimissioni il presidente del consiglio farebbe bene a darle se un minuto prima le desse chi causa quel clima in consiglio comunale. Lo stesso vale per le scuse. Credo occorra una presa di coscienza da parte di quel clima lo crea».
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