Ancora nessuna certezza sul futuro del Teatro Tirinnanzi
In attesa dell'esito del procedimento di verifica sull'offerta della società inizialmente esclusa indicato dal TAR, si lavora ad un accordo che possa sbrogliare la "matassa Tirinnanzi"
Non ci sono ancora risposte sul futuro della stagione teatrale del Teatro Tirinnanzi di Legnano, messa in forse ormai quasi un mese fa da una sentenza del TAR che ha rimesso in discussione la gara per l’affidamento della gestione della sala teatrale annullando il provvedimento di esclusione della Cinematografica Valentino, storico gestore del Teatro Galleria di Legnano.
L’unica certezza, infatti, al momento è l’avvio del procedimento per la verifica dell’anomalia dell’offerta presentata dalla società, prima ai punti in graduatoria ma messa fuori gioco proprio perché la sua proposta era stata ritenuta «anormalmente bassa». Allora il comune aveva chiesto i chiarimenti del caso, ma i documenti, secondo le indicazioni fornite dagli uffici per la consegna, erano arrivati fuori tempo massimo e così era arrivata l’esclusione, con successivo affidamento della gestione ad AD Management.
Il TAR, invece, ha stabilito che per le modalità di trasmissione dei documenti, come sostenuto dalla Cinematografica Valentino, a fare fede avrebbero dovuto essere le indicazioni del disciplinare di gara e non quelle degli uffici, e così ora su quelle carte Palazzo Malinverni ha dovuto tornarci. Per procedere alla verifica il TAR aveva dato 15 giorni dalla comunicazione o dalla notificazione della sentenza, ma a distanza di un mese dalla decisione in camera di consiglio dello scorso 8 novembre – pubblicata il martedì successivo, ovvero il 14 – un responso ancora non c’è. Nell’attesa che arrivi, intanto si lavora ad un accordo che possa sbrogliare la matassa.
Matassa, peraltro, non poco ingarbugliata: se la documentazione al vaglio del palazzo municipale non bastasse a giustificare la congruità dell’offerta del gestore del Teatro Galleria, la stagione del Tirinnanzi proseguirebbe come da copione; se invece ci fossero tutte le spiegazioni del caso, allora la graduatoria di gara cambierebbe e si dovrebbe procedere all’assegnazione alla Cinematografica Valentino.
Come se già così lo scenario non fosse abbastanza complesso, nessuna delle due opzioni esclude ulteriori ricorsi alla giustizia amministrativa. Di certo intanto in ballo c’è una stagione teatrale che ha messo complessivamente in cartellone, dal 20 ottobre in poi, 53 spettacoli e che ora potrebbe trovarsi a cambiare gestore in corsa, dopo aver già costretto a tornare al tavolo le parti in causa.
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